I risultati del bot di Telegram che vendeva i dati di Facebook
La Repubblica ha pubblicato un report dove si parla del forum di hacker, al cui interno è contenuto un database di dati di 533 milioni di utenti Facebook. Infatti un ricercatore israeliano avrebbe scoperto questa realtà, nella quale sono presenti anche 36 milioni di profili di utenti italiani, che hanno un account sulla piattaforma di Mark Zuckerberg.
Di questi utenti sono indicati diversi dati come nome, numero di telefono, email, stato della relazione sentimentale, stato lavorativo, e iscrizioni ai gruppi. Si tratta di informazioni che ogni utente può facilmente registrare all’interno di Facebook, e che un gruppo di hacker è riuscito a ottenere. La Repubblica sostiene che in questa lista figurino dati di avvocati, giornalisti, manager, consulenti, e politici come Virginia Raggi.
L’analisi a campione dimostra che oltre 12 gigabyte dei dati degli utenti italiani di Facebook sono ora file testuali e risalgono al 2020. Gli hacker avrebbero quindi sfruttato la vulnerabilità del social di Zuckerberg che permetteva l’accesso al numero di telefono degli account. Da questa falla si sarebbero poi poste le basi per la redazione di questo ampio database.
Facebook ha dichiarato poi alla rivista Motherboard che i dati si riferiscono a una vulnerabilità risolta nell’agosto 2019. In precedenza, il social aveva chiesto agli utenti di fornire il proprio numero di telefono per aumentare la sicurezza. Infatti ancora oggi è possibile utilizzare l’autenticazione a due fattori per accedere all’applicazione.
Inoltre il criminale digitale in possesso del database ha creato un bot di Telegram a pagamento al quale chiedere i dati di chiunque all’interno della lista. Questo bot consente di inserire un numero di telefono per ricevere l’ID Facebook dell’utente corrispondente o viceversa. I risultati iniziali vengono oscurati, ma gli utenti possono acquistare crediti per rivelare il numero di telefono completo. Il 27 gennaio poi Telegram ha bannato il bot.