Apple ha ufficialmente comunicato l’intenzione di eliminare il supporto allo standard Do Not Track dalle prossime release di Safari. Il destino della tecnologia sembra segnato: non serve a nulla e confonde gli utenti.
Avrebbe dovuto rappresentare una difesa importante per la privacy degli utenti durante la navigazione on-line, e invece lo standard Do Not Track (DNT) sembra avere imboccato la strada di un declino senza alcuna possibilità di ritorno. Quasi nessuno ha mai onorato le “promesse” di DNT, e ora Apple è la prima grande corporation di rete ad abbandonare la tecnologia adottando soluzioni pro-riservatezza alternative ma molto più efficaci (e proprietarie).
Concettualmente, la tecnologia Do Not Track è piuttosto semplice: a ogni richiesta HTTP viene allegato un header che indica la volontà, espressa dall’utente tramite un’apposita opzione nel browser, di non essere tracciati durante la navigazione sul Web. Spetta poi ai siti Web, alle aziende telematiche e ai grandi network pubblicitari onorare – su base volontaria – questa richiesta apportando misure concrete che inibiscano la profilazione individuale degli utenti.
Inutile sottolinearlo, la volontarietà di DNT ha rappresentato un tallone d’Achille fatale: la stragrande maggioranza delle aziende di rete ha bellamente ignorato gli header personalizzati, continuando allegramente a tracciare qualsiasi attività on-line per costruire un profilo personalizzato di ogni utente da usare a scopo pubblicitario.
Persino i proponenti della prima ora di DNT come Microsoft, che aveva abilitato l’opzione di default in Internet Explorer 10, non ha mai onorato l’impostazione anti-tracciamento in attesa della finalizzazione dei lavori sullo standard. Per beffarda ironia della sorte, poi, la stessa abilitazione dell’opzione DNT è stata utilizzata dai pubblicitari per costruire profili-utente ancora più precisi.
Ora lo standard DNT sembra non avere più futuro: i lavori di sviluppo sono terminati il 17 gennaio scorso, e Apple ha deciso eliminare il supporto a DNT a partire da Safari 12.1. DNT non ha mai fermato il tracciamento on-line e ha altresì alimentato false speranze – quando non vera e propria disinformazione – presso l’utenza, denuncia Duck Duck Go, mentre i browser più moderni e rispettosi della privacy come Firefox già adottato tecnologie avanzate (e che nulla hanno a che fare con DNT) per bloccare gli script di tracciamento più noti.