Dopo essersi fatto attendere a lungo, l’ultimo aggiornamento di VeraCrypt porta in dote un gran numero di novità e miglioramenti per tutti i sistemi operativi supportati (e per Windows in particolare).
Nato dalle ceneri dello sfortunato TrueCrypt, VeraCrypt è un software open source dedicato alla cifratura di file e dischi. Grazie a VeraCrypt è possibile cifrare intere partizioni o dischi inclusi quelli su cui è installato Windows (con la necessità di autenticarsi prima dell’avvio dell’OS), sfruttando per di più le capacità dei processori più recenti per aumentare al massimo le prestazioni nelle operazioni di I/O.
Le operazioni di codifica/decodifica dei dati vengono gestite da VeraCrypt in tempo reale, risultano trasparenti per l’utente finale e possono essere “accelerate” via hardware sulle CPU moderne. In più, il software FOSS è in grado di gestire in maniera efficace quelle situazioni di negazione plausibile in cui una forza “avversa” costringa l’utente a rivelare la password di accesso al sistema.
L’ultima release di VeraCrypt distribuita nei giorni scorso (VeraCrypt 1.24) arriva a un anno di distanza dalla versione precedente, quindi l’elenco delle novità risulta piuttosto corposo: le migliorie comuni a tutti i sistemi operativi includono il supporto per una password UTF-8 di lunghezza maggiore (128 byte), la generazione di numeri casuali via hardware e prestazioni ottimizzate.
Su Windows, dove invero risiede la quasi totalità delle novità della nuova release, VeraCrypt 1.24 è ora in grado di cifrare le chiavi crittografiche e le password contenute nella memoria RAM, di mitigare alcuni attacchi sempre in memoria, include ottimizzazioni ai bootloader supportati (MBR o UEFI) e molto altro ancora.
Pagina ufficiale del download di VeraCrypt 1.24 per Windows, Linux, macOS e FreeBSD