Sono molto utili in caso di contenziosi in seguito a incidenti stradali. Ma le dash cam possono essere utilizzate liberamente?
Per quanto possa sembrare strano l’uso delle dash cam non viola né la privacy né la normativa sul trattamento dei dati personali (che è una cosa diversa). In Italia la privacy in quanto tale è tutelata dall’art. 615bis del Codice Penale che, con il reato di “interferenze illecite nella vita privata” punisce paparazzi e guardoni che si intromettono negli spazi privati di una persona.
La Corte di cassazione, interpretando questa norma insieme a quelle contenute nel Codice dei dati personali (impropriamente chiamato “Legge sulla privacy”) ha ribadito un concetto tutto sommato ovvio: quando ci si trova all’esterno delle mura domestiche non c’è “reasonable privacy expectation”. In altri termini, ciò che l’occhio può vedere, l’obiettivo può registrare senza chiedere alcun permesso, purché nel rispetto della dignità della persona.
La differenza, semmai, è sull’uso che si fa delle immagini e dei dati registrati. Dunque, venendo al punto, le dash cam in quanto tali non sono né “buone” né “cattive”, ma è l’uso che si decide di farne a costituire o meno un atto illecito. Dunque, è del tutto lecito usarle per fini legittimi come, per esempio, costituire una prova da usare in una causa. L’uso diventa illecito quando le registrazioni sono finalizzate, ad esempio, al ricatto, all’estorsione o allo stalking. Infine, una nota sulla vessata questione della condivisione su social network: il criterio dell’uso legittimo vale anche su Facebook o Youtube.
Questo è abbastanza ovvio: se posso pubblicare una ripresa all’aperto, non ha importanza lo strumento che uso. Ma attenzione: condividendo contenuti su piattaforme social, automaticamente si concede alla piattaforma una qualche forma di diritto sul materiale pubblicato il che potrebbe non essere sempre corretto o possibile. Inoltre, un conto è condividere un video, un altro è targare o rendere in altro modo riconoscibile una persona.
Questo potrebbe provocare, anche indirettamente, dei danni o esporla a pericolo (pensate al caso del volto di un poliziotto che si è appena tolto il passamontagna dopo aver arrestato un delinquente). Insomma, delle tante cose da tenere in considerazione quando si usano le dash cam, la privacy non è certo in cima alla lista.
Andrea Monti