Google è da tempo impegnata a migliorare la navigazione Web degli utenti tramite il blocco dell’advertising indesiderato, mal programmato o semplicemente malevolo in Chrome, e gli ad che abusano delle risorse di sistema è il nuovo obiettivo degli sviluppatori di Mountain View. L’intervento è già cominciato ma richiederà tempo e un test adeguato per verificare che tutto funzioni a dovere.
Il blocco dell’advertising abusivo è cominciato con Chrome M85, ed è in via di distribuzione graduale agli utenti durante l’intero corso di settembre. Gli ad da censurare sono quelli in grado di sforare i criteri decisi da Google, ovvero l’utilizzo del thread principale del browser per più di 60 secondi, o per più di 15 secondi in una finestra di 30 secondi, oppure l’uso di più di 4 megabyte di banda di rete.

Al posto dell’advertising censurato, Chrome mostrerà uno spazio vuoto e un link con i dettagli del blocco. L’obiettivo è “salvare la batteria e il piano dati degli utenti”, dicono da Google, fornendo un’esperienza Web ottimale e mettendo alle strette quella percentuale minima (ma significativa negli effetti sulle performance di navigazione) dei banner pubblicitari di dimensioni extra-large.
Il blocco dell’advertising abusivo è un intervento significativo, concede Google, quindi il mese di test e l’implementazione graduale saranno necessari per verificare la comparsa di eventuali problemi con la navigazione. E ovviamente con il fondamentale business dell’advertising di Mountain View. Anche gli script JS troppo intensivi finiranno nella lista nera della censura di Chrome.