Microsoft vorrebbe infilare qualsiasi cosa nel cloud, trasformare gli utenti in “abbonati” con obolo mensile a vita ma le piattaforme remote sono foriere di “errori” e bug che sconfinano con il disastro totale. Google aveva già aperto la strada con i backup dei video di altre persone, e ora anche Redmond vuole partecipare a questo inquietante gioco al massacro con un allarme riguardante Office 365.
Il servizio di produttività ad abbonamento ha sperimentato un insolito problema con le ricerche interne, ha spiegato Microsoft in una notifica inviata agli utenti coinvolti. “In alcune rare circostanze”, dice la notifica, “gli utenti che hanno effettuato query di ricerca interne possono aver ricevuto risultati appartenenti a un’altra organizzazione.”
Le ricerche su Office 365 hanno insomma permesso di accedere ai file e documenti appartenenti ad aziende esterne, un evento ancora più disastroso dei succitati backup “incorretti” di Google. Che ovviamente Microsoft minimizza con una certa noncuranza. I dati rappresentati dalle ricerche fallate non sono risultati mai accessibili, il caso ha riguardato una piccola minoranza dell’utenza di Office 365 e il problema è stato prontamente risolto.
Microsoft ha fornito anche uno script PowerShell utile a verificare titolo e percorso associati con i risultati sbagliati, con tanto di visualizzazione degli ID univoci. Sia come sia il caso conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che dietro qualsiasi offerta cloud si nasconde il “computer di qualcun altro”. Qualcuno che potrebbe accedere all’elenco dei nostri file riservati con una semplice ricerca su Office.