Il mondo delle criptovalute non è più una novità, ma sono ancora in pochi a conoscere il funzionamento generale delle rivoluzionarie valute digitali. Innanzitutto occorre partire da una precisazione: valuta digitale e criptovaluta, nonostante siano spesso utilizzati come sinonimi, non si riferiscono in realtà alla stessa cosa. Più nello specifico le criptovalute costituiscono un sottoinsieme delle valute digitali. Se con valuta digitale ci si riferisce a qualsiasi forma di denaro che esiste esclusivamente in formato digitale, con il termine criptovaluta si fa riferimento, invece, a una specifica categoria di valuta digitale, ovvero quelle che utilizzano la crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni e la creazione di nuove unità.
La prima e più famosa criptovaluta è il Bitcoin, nata nell’ormai lontano 2009 e da allora al centro dell’attenzione di informatici, economisti, ma soprattutto investitori! Sì, perché come ormai tutti sanno il valore Bitcoin ha raggiunto vette siderali partendo da valori bassissimi: il primo scambio tra dollaro e Bitcoin ha stabilito per la nuova criptovaluta un valore inferiore al centesimo, raggiungendo il massimo storico di 68.789,63 dollari nel 2021.
Questa crescita vertiginosa è la conseguenza del vastissimo interesse suscitato da questa valuta dal momento del suo lancio ad oggi. La particolarità del Bitcoin, che distingue questa criptovaluta da molte delle altre valute tradizionali, è il fatto che possano esistere un massimo di 21 milioni di Bitcoin.
Come generare profitto con le criptovalute
A definire il valore del Bitcoin e delle altre criptovalute sono fattori strutturali e fattori esterni (contingenti). Tra i primi si trovano la tecnologia sottostante a un criptovaluta, ovvero l’efficienza e la sicurezza della blockchain o la competenza del team di sviluppo, che crea fiducia tra gli investitori, mentre tra i fattori esterni ci sono le norme prodotte dalle politiche governative per regolamentare le criptovalute e il sentimento del mercato, ovvero il pessimismo o l’ottimismo degli investitori, che possono causare repentini crolli dei prezzi o grandi bolle speculative.
Anche per questo sempre più persone oggi sono attratte dalle possibilità di guadagno offerte da questa tecnologia rivoluzionaria, ma è importante conoscerne i pericoli prima di avventurarsi in questo nuovo mondo.
Farsi trovare preparati in contesti del genere non è facile, soprattutto per quanti oggi, attratti dalla possibilità di facili e rapidi guadagni, si affacciano per la prima volta in questo nuovo territorio.
Iniziamo precisando che esistono due modi principali per produrre utili attraverso le criptovalute: il primo, che prende il nome tecnico di mining, consiste nel nell’utilizzare la potenza di calcolo di computer specializzati per risolvere complessi problemi matematici e convalidare le transazioni sulla blockchain in cambio di criptovaluta; il secondo, invece, prevede la compravendita di criptovalute su apposite piattaforme di scambio.
Il primo caso non è qui di nostro interesse, basterà dire che è strettamente correlato al funzionamento stesso delle criptovalute, perché riguarda il cuore del meccanismo che permette a queste valute di funzionare, ovvero alla possibilità di “registrare” ogni operazione in una lunga catena criptata.
Il secondo caso, invece, è quello che intendiamo analizzare brevemente in questo articolo, e come anticipato, riguarda la compravendita di criptovalute. Come già anticipato questa compravendita non avviene in borsa, come accade per altre azioni o strumenti finanziari, e questo perché al momento non esistono criptovalute direttamente quotate.
I pericoli di frode informatica negli exchange
La compravendita avviene dunque sui cosiddetti exchange dei mercati finanziari digitali, dove la domanda e l’offerta determinano il prezzo delle criptovalute. Proprio come in borsa, è possibile acquistare una criptovaluta quando si prevede che il prezzo stia per salire, per venderla quando si pensa che stia per scendere, cercando di realizzare un profitto.
I pericoli principali per chi si cimenta in queste operazioni si trovano proprio negli exchange, che spesso subiscono attacchi hacker mirati a sottrarre agli utenti le informazioni personali, come credenziali di accesso e chiavi private. Il rischio è ovviamente quello di perdere la totalità dei fondi depositati sulla piattaforma.
Il primo passo per fare compravendita di criptovalute consiste dunque nel scegliere exchange regolamentati, ovvero autorizzati e regolamentati da autorità finanziarie, oppure utilizzare un’autenticazione e due fattori (2FA), ovvero un sistema di sicurezza che richiede due diverse prove di identità per accedere a un account online.
Il metodo di autenticazione a due fattori in assoluto più sicuro prevede l’utilizzo di una chiave hardware in aggiunta alle credenziali dell’utente; questo tipo di sicurezza rientra, infatti, nella categoria di fattori di autenticazione legati a “qualcosa che hai”, poiché la chiave hardware deve essere fisicamente presente per essere utilizzata. Basterà dunque inserire la chiave nella porta USB o in appositi lettori, come i NFC (Near Field Communication), per procedere alla propria autenticazione. Trattandosi di un oggetto fisico risulta ovviamente immune a ogni tipo di attacco informatico e proprio per questo motivo è indubbiamente il massimo in termini di sicurezza.
Infine è consigliabile tenere nel proprio fondo su exchange solamente la somma che riteniamo necessaria per svolgere le nostre operazioni di compravendita e trasferire il resto su un wallet dedicato.
Il mondo della speculazione per quanto riguarda le criptovalute è tanto affascinante e potenzialmente remunerativo, quanto pericoloso, motivo per cui chiunque decida di intraprendere questa attività dovrebbe prima procedere ad informarsi in modo approfondito e ad attuare tutte le azioni necessarie per avere la massima protezione possibile.