I dettagli sulla breccia di sicurezza nei sistemi di SolarWinds, attacco APT di presunta origine russa che sta scatenando il panico negli USA, si fanno ogni giorno più gravi e inquietanti. Inizialmente classificato come un assalto contro le sole organizzazioni e amministrazioni del governo federale, l’attacco sembra ora aver preso di mira molti tra i grandi nomi dell’hi-tech a stelle e strisce.
Oltre a Microsoft e FireEye, dalle cui indagini è emersa l’esistenza dell’intera operazione a base di DLL malevole, almeno due dozzine di aziende hanno installato il medesimo aggiornamento alla piattaforma Orion contenente il componente infetto. Organizzazioni del calibro di Intel, NVIDIA, VMware e Belkin, che al momento sono impegnate in indagini interne ma tendono a escludere la compromissione o il furto di informazioni riservate.
Il potenziale di vittime dell’operazione contro SolarWinds è di quasi 20.000 organizzazioni, ma tutto lascia intendere che il vero obiettivo degli hacker fossero le autorità statunitensi. I criminali al soldo del Cremlino hanno compromesso anche dozzine di caselle di posta elettronica del Dipartimento del Tesoro USA, e anche in questo caso è in corso un’indagine per stabilire i contorni precisi della violazione e l’eventuale furto di dati riservati.
Il problema principale dell’intera faccenda SolarWinds sembra al momento essere lo scarso interesse del presidente uscente Donald Trump, che ha fin da subito minimizzato il presunto coinvolgimento dell’amico Putin. Un comportamento criticato dal presidente eletto Joe Biden, che ha richiamato Trump al suo dovere di preservare la sicurezza degli USA anche nelle sue ultime settimane di presidenza. Lamentandosi infine del fatto che il Pentagono Trumpiano si rifiuta di fornire informazioni precise sull’attacco come dovrebbe essere normale in una fase di transizione tra una presidenza e l’altra.