Nel tentativo di adattare le prospettive aziendali alle conseguenze della pandemia di COVID-19, Sega Corporation ha annunciato la cessione di buona parte del business degli arcade. Le classiche “sale giochi” sono praticamente sparite in Occidente, ma in Giappone continuano a rappresentare un’importante fonte di ricavo per le aziende coinvolte nel settore.
Trattandosi di un tipo di intrattenimento “in presenza”, gli arcade nipponici hanno ovviamente subito il peggiore degli impatti della proliferazione del COVID-19. Sega conferma che le sue attività hanno sperimentato un declino di utenza “eccezionale”, portando a una perdita significativa nei ricavi dell’azienda riferiti al primo trimestre dell’anno fiscale 2021.
Il declino del business ha costretto Sega a decidere la cessione della divisione Amusement Center Operations a GENDA, azienda che sembra avere tutta l’intenzione di espandere la propria presenza nel business. La casa di Sonic ammette che l’operazione non garantirà ricavi aggiuntivi, portando piuttosto a una perdita di $200 milioni alla fine dell’anno fiscale.
Sega si libera della divisione arcade a causa del COVID-19, o quantomeno dell’85,1% delle azioni del business, ma la parola “fine” alla storia dell’azienda nel settore non è stata ancora scritta. Nuovi giochi arcade verranno realizzati e commercializzati in futuro, anche se l’intrattenimento da sala giochi odierno ha ben poco a che spartire con quello classico delle sale giochi degli anni ’80 e ’90.