Showa Denko (SDK), produttore hi-tech giapponese “indipendente”, ha annunciato il completamento dei lavori su una tecnologia di produzione dei piatti per HDD di nuovissima generazione. Mentre i grandi produttori di hard disk pianificano la commercializzazione delle unità da 18 e 20 terabyte, SDK dice di essere già pronta a un futuro in cui i dischi magnetici raggiungeranno la mostruosa capacità di 80 terabyte per singola unità da 3,5 pollici.
I piatti next-gen realizzati da Showa Denko utilizzano il sistema di archiviazione noto come HAMR, una tecnologia ancora inedita sul mercato consumer che prevede l’impiego di un laser microscopico per riscaldare la superficie magnetica dei supporti usati negli HDD – così da aumentare sensibilmente la densità dei bit archiviabili.
I piatti HAMR di SDK sono fatti di alluminio e ricoperti da una lega Fe-Pt, con uno strato magnetico (utilizzato per la lettura e scrittura “fisica” dei bit digitali) che utilizza una nuova struttura cristallina pensata per aumentare al massimo la coercitività magnetica della superficie. I piatti così concepiti devono essere in grado di sostenere le temperature di funzionamento “estreme” della tecnologia HAMR assistita al laser, fornendo altresì le caratteristiche di durabilità e funzionalità tipiche degli HDD commerciali.
Secondo quanto sostiene Showa Denko, i supportiHAMR di nuova generazione permetteranno di incrementare in maniera significativa la densità dei dati registrabili su singolo piatto, passando dagli 1,14 terabit per pollice quadrato dell’attuale tecnologia magnetica non assistita al laser (CMR) a una densità d’area di 5-6Tb per pollice quadrato. Nel prossimo futuro sarà insomma possibile produrre e commercializzare HDD da 80 terabyte nel comune form factor da 3,5” senza aumentare il numero dei piatti, preconizza SDK.
Showa Denko è un produttore indipendente che fornisce piatti magnetici a chi gli HDD li assembla e produce di suo, quindi l’arrivo degli hard disk da 80 terabyte previsto dall’azienda andrà verificato nel prossimo futuro. Per ora, sembra proprio che i nomi più importanti del settore (Seagate in particolare) impiegheranno i piatti magnetici “fatti in casa” per le prime unità di archiviazione a base di tecnologia HAMR.