In base alle informazioni ricevute dal Wall Street Journal, SoftBank avrebbe considerato la possibilità di una vendita (completa o parziale) o di una IPO (offerta pubblica iniziale) per ARM, l’azienda britannica acquisita dal gruppo giapponese nel 2016 per circa 32 miliardi di dollari. La ricerca di potenziali acquirenti, gestita da Goldman Sachs in veste di advisor, sarebbe ancora nelle fasi iniziali, quindi potrebbe concludersi anche con un nulla di fatto.
ARM non ha la stessa notorietà di Samsung o Qualcomm, ma è l’azienda che cede in licenza il design dei SoC (System-on-Chip) utilizzati in miliardi di dispositivi. I famosi chip Exynos e Snapdragon integrano infatti le CPU ARM Cortex e GPU ARM Mali. Anche i processori che Apple utilizza per iPhone e iPad sono basati sull’architettura ARM. I vari produttori hanno consegnato oltre 165 miliardi di chip ARM nel mondo.
SofBank aveva acquisito ARM con l’obiettivo di investire nel settore della Internet of Things (IoT). Il mercato dei dispositivi per la smart home è in costante crescita, quindi rappresenta un importante fonte di guadagno. Tuttavia le vendite del software sviluppato da ARM sono state inferiori alle attese. Una settimana fa, l’azienda ha confermato che due attività (IoT Platform e Treasure Data) del gruppo IoT Services verranno trasferite a SoftBank. L’operazione, se approvata dal consiglio di amministrazione, si concluderà entro fine settembre.
Al momento non sono chiari i motivi di un’eventuale vendita di ARM. Probabilmente SoftBank ha bisogno di liquidità. I profitti sono destinati ad aumentare nei prossimi anni, in seguito alla scelta di Apple e se anche altri produttori decideranno di utilizzare processori ARM nei futuri notebook.