In uno studio pubblicato di recente, Berg Insight ha focalizzato la sua attenzione sul promettente mercato mondiale delle cosiddette piattaforme per l’IoT realizzate da sviluppatori terzi: durante lo scorso anno, il comparto ha conosciuto una crescita del 36 percento, che ha spinto il fatturato globale a 610 milioni di dollari e, secondo le proiezioni (con crescita annuale composita del 30.8 percento), entro il 2021 il fatturato toccherà i 3.05 miliardi.
L’analista ha preso in considerazione quei software che vengono realizzati per cercare di comprimere i costi e le tempistiche necessari per realizzare delle soluzioni IoT, che permettono alle aziende di non dover costruire ex novo le loro piattaforme, e nello stesso tempo, che possono essere impiegate in diversi ambiti, permettendo peraltro anche una comoda integrazione dei network, dei diversi terminali e ovviamente delle applicazioni.
Nel suo studio, Berg Insight indica tre categorie di piattaforme per l’IoT, quelle per gestire la connettività , quelle per gestire i device connessi, infine, quelle che permettono di gestire l’autorizzazione delle applicazioni, sebbene negli ultimi tempi siano sempre più diffuse le piattaforme che supportano – in una soluzione all-in-one – le diverse feature, permettendo così una più facile gestione di sensori e device nell’ambito industriale, e non solo.
Attraverso l’IoT è possibile monitorare tanti aspetti complessi relativi ad impianti e sistemi articoli, in particolar modo attraverso delle analisi avanzate delle informazioni (spesso anche con l’aiuto di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale), attraverso le quali è possibile dare corpo a nuove strategie aziendali, o ancora, incrementare il livello qualitativo dei prodotti o, infine, individuare nuovi servizi per migliorare la propria azienda.