500 milioni di utenti attivi vi sembrano pochi? È il numero di persone che utilizzano «regolarmente» il programma di messaggistica WhatsApp, acquistato per sedici milioni di dollari da Facebook. Sono numeri che fanno capire le dimensioni di un mercato in cui i grandi nomi del mondo digitale stanno ancora compiendo le proprie mosse.
L’ultima è di Microsoft, anzi della sua posseduta Skype, che ha presentato Skype Qik una nuova piattaforma di videomessaggistica.
Se il nome non vi sembra nuovo non vi sbagliate. Qik era già apparso in una forma diversa, sempre sotto l’egida di Skype, e ritirato dal mercato nella primavera scorsa.
Cosa è Qik: è un app gratuita disponibile per Apple iOS, Android e Windows Phone solo per cellulari. Non c’è e probabilmente non ci sarà mai una versione per tablet, racconta lo statunitense Piero Sierra, responsabile delle piattaforme mobili in Skype. Qik serve solo per scambiare videomessaggi, lunghi fino a 42 secondi (i lettori più geek troveranno una citazione letteraria in questo numero) in modo semplicissimo.
Bastano due gesti sullo schermo per dare il via alla registrazione e all’inoltro del video a un singolo destinatario o a un gruppo di persone predefinito. Semplice, veloce, destinato alla totale mobilità consentita dai cellulari e con messaggi “soggetti a scadenza” come SnapChat: i videomessaggi vengono cancellati dopo due settimane oppure immediatamente su richiesta dell’utente.
Per garantire l’universalità dei videomessaggi non è necessario che il destinatario abbia Qik sul proprio smartphone: all’utente verrà inviato un Sms che conterrà il link per visualizzare il filmato via browser.
Perché Qik?. L’offerta di programmi in questo mercato è ricca, WhatsApp, SnapChat, Facetime di Apple, Glide, Facebook Messenger, lo stesso Skype e di sicuro non li citiamo tutti. Quella di Microsoft è di sicuro una scommessa. La software house punta sulla semplicità della soluzione, sulla sua disponibilità su più piattaforme e sulla riconoscibilità del marchio Skype. Vedremo nei prossimi mesi se la popolarità dell’app raggiungerà le soglie necessarie alla sua sopravvivenza.