Cloudfogger non è certo il primo software capace di cifrare il contenuto dei file, ma offre il vantaggio di essere progettato per integrarsi con i servizi di cloud storage: il suo funzionamento è quindi ottimizzato per lavorare in tandem con i client locali, che duplicano il contenuto remoto in una cartella del file system e mantengono la sincronizzazione. Il programma è realizzato da una software house tedesca, e l’interfaccia è tradotta in un inglese non impeccabile; il significato dei vari messaggi è però sempre comprensibile.
Cloudfogger è gratuito per uso non commerciale, ma è limitato a cinque cartelle monitorate; le eventuali sottocartelle non entrano nel conteggio, e quindi si può arrivare a proteggere l’intero contenuto di cinque diversi storage remoti senza superare la limitazione imposta dagli sviluppatori. Questo limite è curioso perché, anche se il progetto è attivo ormai da oltre quattro anni, non è disponibile una versione premium a pagamento per gli utenti professionali: il limite di cinque cartelle, quindi, vale per tutti, almeno fino a oggi.
Viceversa, Cloudfogger non impone alcun vincolo sul numero di computer e dispositivi utilizzabili: grazie alle versioni per Windows, OS X, iOS e Android si possono coprire quasi tutti gli scenari, e accedere ai file protetti da smartphone, tablet, e naturalmente computer fissi e portatili. Cloudfogger offre due diverse modalità d’uso: si può creare un account locale, oppure registrarsi sui server del produttore (entrambe le opzioni sono gratuite). Nel primo caso la cifratura rimarrà confinata sul computer locale, e non si potrà accedere ai documenti con altri device; nel secondo, invece, si potranno decifrare i file criptati da tutti i device collegati allo stesso account, e attivare le funzioni di condivisione con altri utenti del servizio. Quando si crea un account remoto, Cloudfogger permette anche di scegliere se attivare la funzione di ripristino della password via email: questa funzione non consente in nessun caso di attivare il programma su un nuovo computer, ma comunque indebolisce il perimetro di difesa.
Cloudfogger propone anche di salvare la chiave di decodifica e un’applicazione per la decifratura d’emergenza sul computer locale: si tratta di dati molto sensibili, ed è opportuno metterli al sicuro su un supporto esterno da custodire con attenzione. L’ultima fase della configurazione permette di selezionare le cartelle da proteggere: Cloudfogger riconosce e propone i servizi di cloud storage più diffusi, ma si può anche scegliere una qualsiasi altra cartella del file system. Il tool può quindi essere utilizzato anche per la protezione dei file locali, perdendo però le funzioni di sincronizzazione e accesso da più dispositivi. Per default, Cloudfogger non protegge l’intero contenuto dei cloud storage, ma propone invece di creare una nuova sottocartella protetta all’interno di ciascun servizio. Nel caso di OneDrive, Cloudfogger segnala l’incompatibilità con una opzione di configurazione del servizio, e propone di modificarla per garantire il suo funzionamento.
Il funzionamento di Cloudfogger è semplicissimo: il tool cifra i file protetti con l’algoritmo Aes a 256 bit, e ne modifica l’estensione aggiungendo il suffisso .Cfog. Il software rimane attivo in background, e decripta i file al bisogno. Per proteggere un documento basta inserirlo in una delle cartelle monitorate e attendere qualche istante: la cifratura è automatica. Anche se Cloudfogger non è attivo basta fare doppio clic su un file .Cfog per avviare il tool e decriptare il documento al volo. Il programma può proteggere anche i documenti che si trovano fuori dalle cartelle monitorate: basta fare clic destro sugli elementi di Esplora file e poi scegliere Cloudfogger/Fogg file(s) nel menu contestuale. Per decriptarli basterà ripetere l’operazione, oppure aprirli con un doppio clic.
Le App mobile sono meno avanzate, ma fanno il loro dovere: per decifrare un file bisogna selezionarlo all’interno del client del servizio di storage, e poi scegliere Apri in/Cloudfogger. L’App si occuperà di decifrare il documento, mostrerà un’anteprima oppure permetterà di aprirlo con un’altra App. Nel complesso, Cloudfogger si è dimostrato uno strumento efficace e semplice da usare, che garantisce una maggiore protezione ai documenti memorizzati nel cloud senza appesantire o complicare il flusso di lavoro quotidiano al Pc. L’uso in mobilità è un po’ meno fluido, ma il compromesso è tutto sommato accettabile per molti utenti. Il limite di cinque cartelle monitorate non è troppo gravoso, mentre si fa sentire l’assenza di un sistema di autenticazione a più fattori: avremmo preferito che la sicurezza dei file cifrati non fosse affidata soltanto alla segretezza della password.
Dario Orlandi
Cloudfogger 1.5.48
Gratuito
PRO
Ottima compatibilità con i principali servizi cloud
Cifratura ragionevolmente robusta
Facile da impostare e usare
CONTRO
Manca l’autenticazione a più fattori
La traduzione dei messaggi non è sempre perfetta
Limite di cinque cartelle monitorate
Produttore: Cloudfogger, www.cloudfogger.com