Clonezilla è un prodotto open source che permette di creare immagini di dischi e partizioni e supporta il salvataggio e il ripristino da share di rete.
Anteprima di Filippo Moriggia
Articolo tratto da PC Professionale 246 di settembre 2011
Clonezilla (clonezilla.org) è un software gratuito per la clonazione e il backup di interi dischi o di partizioni. È distribuito sotto forma di Live CD, perciò può essere avviato direttamente da qualsiasi computer, senza che sia necessaria alcuna installazione. Il Live Cd è basato sulla distribuzione Linux Debian, in particolare la release stabile oggetto dei nostri test (la 1.2.8-46) utilizza il codice di Debian Sid aggiornato al 24 maggio 2011.
Lo stesso Cd viene rilasciato anche in una versione chiamata alternative, basata su Ubuntu invece che su Debian: può essere presa in considerazione da chi ha usato la release standard e ha riscontrato qualche problema di compatibilità con l’hardware. Dal sito Web di Clonezilla si può scaricare direttamente l’immagine Iso del software: occupa poco più di 100 Mbyte, dunque può essere scaricata in poco tempo anche da chi dispone di una connessione non molto veloce. È disponibile anche una versione del programma in formato Zip, dedicata a chi preferisce creare una chiavetta Usb avviabile anziché masterizzare un Cd. Le istruzioni per realizzare la chiavetta sono consultabili all’indirizzo https://clonezilla.org/liveusb.php. Clonezilla non dispone di un’interfaccia grafica e questo lo rende senza dubbio meno pratico e intuitivo rispetto ai principali pacchetti commerciali di disk imaging, come i celebri Norton Ghost e Acronis TrueImage. Per svolgere le operazioni principali bisogna però rispondere solo a poche e semplici domande, quindi anche per gli utenti meno esperti l’interfaccia testuale del software non rappresenta un ostacolo. Clonezilla supporta quasi tutti i principali file system: ext2, ext3, ext4, reiserfs, reiser4, xfs, jfs, Fat, Ntfs, Hfs+, Ufs e persino quello proprietario Vmfs adottato da VMware Esx/Esxi. Naturalmente il pacchetto può creare un’immagine di qualsiasi partizione basata su uno dei file system supportati leggendo solo i blocchi di dati effettivamente occupati e ignorando lo spazio libero. Può essere usato anche per fare il backup di file system che non fanno parte dell’elenco citato: in questo caso però si limita ad eseguire una copia settore per settore, più lenta ma comunque efficace.
Clonezilla può utilizzare come dispositivi di memorizzazione sia dischi esterni e chiavette Usb, sia partizioni e dischi interni: l’unica condizione è che la sorgente non sia la stessa della destinazione. Può anche accedere alla rete locale e sfruttare una condivisione di rete. Il programma supporta i protocolli Ssh, Smb (condivisione file di Windows) e Nfs, quindi può utilizzare un altro computer della Lan o un dispositivo di storage (come un piccolo Nas) sia per recuperare le immagini da ripristinare sia come destinazione del backup. Non può però sfogliare in alcun modo le risorse di rete: bisogna fornirgli con esattezza tutti i parametri di accesso alla risorsa condivisa, altrimenti la connessione fallisce.
Clonezilla può essere utilizzato anche per clonare un disco esistente su un disco di dimensione maggiore: può espandere automaticamente la partizione (o le partizioni) del disco originale occupando tutto lo spazio a disposizione. In operazioni come questa che il software mostra però uno dei suoi limiti: non ci sono comode rappresentazioni visuali della procedura, ma solo una lista testuale di opzioni con una breve spiegazione. I requisiti di Clonezilla sono minimi: bastano 196 Mbyte di Ram e un processore x86 o x64. Il programma è disponibile in tre build differenti: i686, adatta praticamente a tutti i processori recenti, amd64, per i processori con architettura a 64 bit, e i486, pensata per i computer più obsoleti (con processori antecedenti al Pentium II). La versione i686 è la più interessante, visto che funziona anche sui più recenti processori a 64 bit; non supporta le partizioni di dimensioni superiori a 10 TByte, ma non ci sembra un limite troppo grave….
Segnaliamo infine la disponibilità di una versione di Clonezilla per l’uso lato server (chiamata Server Edition o anche solo SE): può essere usata per avviare uno o più computer della rete locale tramite Pxe (Preboot eXecution Environment), senza la necessità di usare il live Cd. Nel complesso è più difficile da configurare ed utilizzare, ma sarà apprezzata dagli amministratori di sistema che cercano un prodotto più sofisticato e personalizzabile.