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DuckDuck Go: il motore di ricerca rispetta la privacy

Redazione | 22 Ottobre 2014

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Da molti anni, tutti i principali motori di ricerca analizzano le abitudini di navigazione degli utenti per offrire risultati sempre […]

Da molti anni, tutti i principali motori di ricerca analizzano le abitudini di navigazione degli utenti per offrire risultati sempre più pertinenti. Anche ammettendo la buona fede degli sviluppatori, che tentano semplicemente di rendere i loro algoritmi sempre più efficaci e garantire una migliore esperienza d’uso, questo approccio ha una conseguenza non banale a cui si fa riferimento con la denominazione “bolla filtrante” (filter bubble in inglese).

Duckduckgo-picVediamo di che cosa si tratta. Basandosi sull’analisi statistica e sulle informazioni raccolte su ogni utente, i motori di ricerca tentano di indovinare quali dati siano più pertinenti, mostrandoli per primi nell’elenco dei risultati. L’esame delle abitudini d’uso dei motori di ricerca, però, ha dimostrato che la grande maggioranza degli utenti presta attenzione soltanto ai risultati presenti nella prima schermata, e quasi nessuno si prende la briga di passare alla seconda pagina. Questo significa che l’ordine con cui vengono mostrati i risultati ha un impatto fondamentale sulle informazioni con cui ciascun utente entra in contatto. Per rendersene conto basta digitare la stessa ricerca con due account diversi, preferibilmente di persone che hanno pochi interessi in comune.

Chi utilizza un motore di ricerca tradizionale si ritrova quindi all’interno di una bolla filtrante, che limita il contatto con persone, informazioni e idee lontane dal suo bagaglio culturale, e magari in contrasto con le sue convinzioni. Esistono però gli strumenti per poter rompere questa barriera invisibile: il più noto è DuckDuckGo, un motore di ricerca pensato per essere totalmente neutrale nei confronti dell’utente. Chiunque inserisca una ricerca avrà  esattamente gli stessi risultati, indipendentemente dalla sua storia e dai suoi interessi.

In realtà , DuckDuckGo va oltre: non richiede autenticazione e non traccia l’utente in alcun modo, garantendo anche una tutela della privacy molto superiore rispetto agli altri motori di ricerca. Per raggiungerlo basta digitare l’indirizzo www.duckduckgo.com; la sua interfaccia e le sue funzioni sono molto simili a quelle di Google. Nella parte inferiore della finestra principale si trovano tre pulsanti che permettono rispettivamente di aggiungerlo all’elenco dei motori di ricerca integrati nel browser, di impostarlo come pagina iniziale e di visualizzare maggiori informazioni sulle sue caratteristiche e sulla sua filosofia.

Aggiungere DuckDuckGo come nuovo motore di ricerca è molto semplice, ma la sequenza esatta delle operazioni dipende dal browser utilizzato: vediamo come completare l’operazione in Google Chrome. Nella pagina principale fare clic sul pulsante Usa in Chrome, e poi sul pulsante Add to Chrome nel popup successivo. Per semplificare l’accesso, specialmente se non lo si vuol utilizzare come motore di ricerca predefinito, è opportuno modificare la parola chiave, inserendo un testo più breve (per esempio di ddg). Fate clic su OK per completare l’operazione; basterà  digitare ddg chiave_di_ricerca per utilizzare le funzioni di DuckDuckGo.

duckduckgo 02

Gli utenti di Chrome hanno però un’altra freccia al loro arco: possono scaricare un’estensione che permette di integrare i risultati di DuckDuckGo direttamente nelle pagine di Google. Vediamo come procedere. Aprite il Chrome Web Store, raggiungendo la pagina https://chrome.google.com/webstore; digitate duckduckgo nella casella di ricerca in alto a sinistra e scorrete l’elenco dei risultati fino a raggiungere la sezione Estensioni. Qui troverete l’estensione DuckDuckGo for Chrome: installatela con un clic su + Gratis e poi su Aggiungi nella finestra di dialogo seguente.

duckduckgo 01

L’estensione aggiunge un nuovo pulsante alla barra degli strumenti, che permette di accedere velocemente ai cosiddetti bangs: sono operatori testuali pensati per restringere la ricerca a siti e domini particolari. Per esempio, basta usare la sintassi !m per effettuare ricerche in Google Maps, oppure !w per cercare in Wikipedia. Inoltre, l’estensione aggiunge un riquadro di informazioni provenienti da DuckDuckGo anche le ricerche effettuate su Google e Bing; naturalmente, queste funzioni possono essere attivate e disattivate singolarmente: basta fare clic sul pulsante dell’estensione e poi sul collegamento More Options, in basso a sinistra.

Duck Safari

Gli utenti di OS X, con l’ultima versione del sistema operativo (10.10, Yosemite) possono modificare il motore di ricerca di default con semplicità . Sfruttando il browser di sistema, Safari, è sufficiente selezionare nelle preferenze, sotto il tab Cerca, alla voce Motore di Ricerca, l’opzione DuckDuckGo.
Dario Orlandi