Rimbalza da un sito all’altro al notizia che il social network Twitter ha depositato alla Sec una richiesta iniziale di offerta pubblica (Ipo) di acquisto delle azioni della società che porterebbe quindi l’azienda guidata da Dick Costolo a quotarsi sul pubblico mercato. Il Wall Street Journal stima in un 1 miliardo di dollari la quantità di denaro che Twitter riuscirà a raccogliere con l’Ipo, un’iniezione di contante che potrà finanziare lo sviluppo futuro del servizio la cui redditività finora è stata piuttosto bassa (il fatturato è più che raddoppiato nei primi sei mesi dell’anno ed è pari a 254 milioni di dollari, ma le perdite sono salite a 69 milioni di dollari). Anche la strategia dei tweet ads, ovvero di ospitare annunci pubblicitari, non basta a tenere in piedi un servizio che conta 215 milioni di utilizzatori mensili e oltre 500 milioni di messaggi inviati al giorno e che presumibilmente ha costi di infrastrutture enormi da gestire.
Sul mercato il valore di capitalizzazione d Twiter è stimato intorno a 9,7 miliardi di dollari; al momento non è ancora stato precisato su quale mercato borsistico opererà il titolo (che avrà come simbolo TWTR) se al New York Stock Exchange o al Nasdaq StockMarket.
Inevitabile il confronto con Facebook, quotatasi in borsa nel 2011, con un’offerta pubblica che portò nelle tasche di Zuckerberg e soci ben 3,7 miliardi di dollari, ma che nel medio termine si rivelò un flop, con un calo del valore delle azioni del 50% a soli tre mesi dalla quotazione. Vedremo se Twitter avrà miglior fortuna.