Le note sono raccolte in Taccuini (notebook), che vengono sincronizzati in automatico con il cloud e con le eventuali altre copie di Evernote usate su altri computer; è comunque possibile creare anche taccuini esclusivamente locali. A partire dalla versione 4.1 Evernote consente di raccogliere i taccuini in cartelle chiamate stack (pile), una possibilità che molti utenti richiedevano da tempo.
A ogni nota possono essere associate una o più etichette (tag), per facilitarne il reperimento; in aggiunta è disponibile una doppia funzione di ricerca: la prima agisce su tutto l’archivio delle note oppure sullo stack o sul taccuino selezionato, mentre la seconda opera all’interno della nota corrente. Evernote indicizza completamente le note e per creare l’indice effettua anche il riconoscimento del testo contenuto nelle eventuali immagini. L’operazione di Ocr non viene eseguita in locale ma sui server di Evernote, dopo la sincronizzazione con il cloud.
L’interfaccia del client mostra a sinistra l’albero dei taccuini, mentre sulla destra vi sono due pannelli contenenti rispettivamente l’elenco delle note e la nota corrente. Per l’elenco sono disponibili tre viste: List, Misto e Anteprima. List è un semplice elenco testuale, Misto mostra di ogni nota il titolo e una piccola miniatura a dimensione fissa, mentre Anteprima consente di ingrandire a piacere le miniature. Probabilmente per risparmiare spazio. Evernote combina in un’unica riga la tradizionale barra dei menu (con le classiche tendine a discesa File, Modifica, Formato e via dicendo) e una toolbar contenente vari pulsanti tra cui quelli per forzare la sincronizzazione dell’archivio (che normalmente avviene in automatico a intervalli regolari), avviare la stampa, creare una nuova nota e altri ancora.
Quando non si lavora a pieno schermo, però, i pulsanti all’estremità destra potrebbero non essere visibili e in questo caso non c’è proprio modo di raggiungerli. Agendo sulle opzioni del client si può tuttavia richiedere la disposizione tradizionale, con barra dei menu e toolbar su due righe separate. Da notare che avviando Evernote dal menu Run di Windows, con il comando Evernote.exe /debugmenu, si può accedere al menu [Debug], normalmente invisibile, tra le cui opzioni si trova la voce Ottimizza database. L’ottimizzazione viene eseguita in automatico dal programma, ma quando il database è grande e le ricerche sembrano particolarmente lente (di norma sono rapidissime) può valere la pena provare a forzarla.
I taccuini possono essere condivisi molto facilmente via Web: bastano infatti pochi clic per rendere un taccuino accessibile a tutto il mondo, oppure solo a persone specifiche, tramite l’interfaccia Web di Evernote. Purtroppo al momento non è possibile attivare rapidamente la condivisione di un intero stack.
Evernote viene offerto anche in una versione Premium, che costa 45 dollari l’anno e offre innanzitutto una quantità nettamente superiore di spazio on-line: consente infatti di memorizzare fino a 1 Gbyte di nuove note al mese. I suoi vantaggi sono però anche altri, e a nostro avviso ne giustificano ampiamente il costo peraltro contenuto. Evernote Premium permette di inserire nelle note file di qualunque tipo, cifra il traffico durante la sincronizzazione, ha una funzione di versioning che tiene traccia delle modifiche apportate alle note permettendo di recuperarne le versioni precedenti, e consente di abilitare non solo la consultazione ma anche la modifica dei taccuini condivisi. Inoltre permette di disattivare il piccolo riquadro pubblicitario presente nella versione gratuita.