Grande successo nel social network per l’applicazione Give Me My Data, dopo che Facebook ha tolto le informazioni personali contenute nei profili per renderle dati pubblici, al fine di costruire un social graph aperto e condiviso con altri siti web.
Owen Mundy, professore d’Arte all’Università della Florida, aveva sviluppato l’applicazione ad uso personale, per raccogliere le informazioni dei profili dei suoi amici ai fini di una loro rappresentazione visiva, e solo in un secondo tempo aveva deciso di metterla a disposizione su Facebook così che ciascun membro del social network avesse la possibilità di esportare i propri dati dal social network, anche solo per averne una copia personale.
Nel frattempo le impostazioni di privacy di Facebook sono cambiate un’altra volta e com’è noto ora le preferenze e gli interessi indicati da ciascuno di noi nel profilo sono stati spostati in un contenitore pubblico accessibile anche ad altri siti web, con l’intento dichiarato dal social network di ampliare la rete dei contatti e relazioni sociali dei suoi membri, basandosi sugli interessi condivisi.
Ma come ricorda il New York Times, che all’iniziativa di Mundy ha dedicato un articolo , nei termini d’uso di Facebook c’è scritto chiaramente che è l’utente a possedere tutti i contenuti postati su Facebook e ad avere il pieno controllo su di essi e quindi l’ultima decisione di Mark Zuckerberg risulta piuttosto arbitraria.
Così una piccola applicazione gratuita come Give Me My Data è diventata la via per migliaia di utenti che vogliono esercitare il loro sacrosanto diritto di avere il pieno controllo sulle informazioni postate su Facebook. Purtroppo con Give me My Data non è possibile ripristinare il proprio profilo così come era stato compilato, ma siccome Facebook ha solo spostato i dati e non cancellati, è possibile esportarli nei formati Txt, CSV, XML, DOT, SQL. Nel giro di una settimana l’applicazione è già stata scaricata migliaia di volte e nella pagina Facebook si possono leggere le istruzioni su come utilizzarla.