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Filmati H.264 Hd con DivX 7 Pro

Nicola Martello | 29 Maggio 2009

La nuova edizione della suite basata sul codec DivX è più facile da usare e adotta lo standard H.264 per la compressione video, lo stesso usato nei Blu-ray.

I vantaggi dell’H.264
La sigla H.264 spesso è usata come sinonimo di Mpeg-4. Non tratta di un errore: le due sigle in effetti fanno riferimento a un unico insieme di algoritmi per la compressione video. Più precisamente, H.264 – sviluppato dall’Itu-T Vceg (Video Coding Expert Group) – corrisponde alla porzione denominata Part 10 del più ampio Mpeg-4, opera dell’Iso/Iec Mpeg (Moving Picture Expert Group). I due enti hanno lavorato insieme ma ciascuno ha assegnato una sigla diversa allo stesso set di specifiche per la compressione avanzata del video. H.264 e Mpeg-4 Part 10 (o Mpeg-4 Avc, Advanced Video Coding) sono dunque la stessa cosa.
H.264 comprime il video scartando le informazioni ridondanti sia all’interno dei singoli fotogrammi (intra-frame) sia tra un quadro e l’altro (inter-frame). Grazie all’impiego di algoritmi avanzati, l’efficienza dell’H.264 è il doppio di quella dell’Mpeg-2. La suddivisione in macroblocchi, di dimensione fissa 16 x 16 pixel con l’Mpeg-2, in H.264 è variabile da un minimo di 4 x 4 a un massimo di 16 x 16 punti in funzione dei dettagli visibili nel fotogramma. Invece della Dct (Discrete Cosine Transform o trasformata discreta in coseno) dell’Mpeg-2, H.264 usa una trasformata a numeri interi (Integer Transform), meno precisa ma più semplice da calcolare e, soprattutto, in grado di fornire risultati migliori in presenza di macroblocchi di dimensione variabile.

Un’altra differenza importante dell’H.264 rispetto all’Mpeg-2 è la possibilità  di usare qualsiasi fotogramma come riferimento per scartare le informazioni ridondanti. Inoltre la stima del movimento da un fotogramma all’altro è calcolata considerando fino a un massimo di cinque frame, contro i due dell’Mpeg-2. I vettori di movimento, utilizzati per individuare i blocchi simili tra un frame e l’altro, consentono poi una precisione fino a un ottavo di pixel mentre nel caso dell’Mpeg-2 è possibile arrivare solo a mezzo pixel. Notiamo poi che la modalità  di previsione dei movimenti è adattabile tra semiquadro e quadro,caratteristica utile nel caso di video interlacciato. L’H.264 consente la creazione di Gop (gruppi di fotogrammi) molto più lunghi e inoltre prevede l’impiego di un filtro di deblocking, per ridurre la visibilità  dei bordi dei macroblocchi, un problema particolarmente importante nelle aree di colore uniforme.

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