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Software

Il boom dei giochi on line

Redazione | 21 Aprile 2010

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Un mercato digitale che ha raccolto 3,8 miliardi di euro nel 2009 e che cresce del 150% all’anno. Al gioco […]

logo gioco onlineUn mercato digitale che ha raccolto 3,8 miliardi di euro nel 2009 e che cresce del 150% all’anno. Al gioco on line gli italiani hanno destinato oltre 600 milioni di euro nel 2009, una cifra paragonabile alla spesa per il botteghino del cinema e doppia rispetto a quella del teatro.
E’ la prima volta che la School of Management del Politecnico di Milano dedica un Osservatorio specifico al mondo dei giochi on line, realizzato in collaborazione con l’ Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e Sogei, la società  che gestisce le piattaforme IT dei giochi monopolio di Stato.
E la scelta ha un suo perché: il mercato dei giochi on line ha registrato tassi di sviluppo ben superiori a quelli di altri mercati digitali come ad esempio l’e-commerce, o le webTv o la pubblicità  su web. La crescita così rapida (la stima è che per il 2010 si raggiunga il valore dell’ecommerce b2c, cioé 7 miliardi di euro) è stata dovuta anche all’azione di recupero del gioco illegale che da anni esisteva sui siti esteri .com, ma sicuramente l’esplosione del poker on line nell’ultimo anno ha reso questo mercato paragonabile ai settori dell’entertainment classico, come cinema, calcio, teatro.
Nel 2009 i conti di gioco utilizzati almeno una volta in un anno sono stati oltre 2,8 milioni e mediamente ogni mese sono stati movimentati 835.000 conti e ne sono stati registrati 200.000 nuovi. Il 64% dei conti ha movimentato meno di 100 euro al mese. Il che, considerando il rigioco delle vincite, equivale a una spesa di non più di 20 euro al mese, cifre inferiori al costo di un videogioco per la Wii, ad esempio.
Il fatturato degli operatori (il Mip ne ha censiti 153 con offerte on line) è stato di 467 milioni di euro, di cui 234 milioni derivanti dal solo poker on line. Alle casse dello Stato sono andati 140 milioni di euro, ancora poco rispetto ai 9 miliardi di euro all’anno di raccolta erariale che arrivano dai giochi soggetti a Monopolio di Stato.
La tipologia di operatori varia dalle presenze storiche come Lottomatica, Sisal e Snai che hanno ampliato la loro attività  anche con l’on line, ai pure player come Gioco Digitale, recentemente acquisita da Bwin, fino a nuovi operatori come media company, telco e mobile content provider (sul tipo di Buongiorno.it).
L’imminente attuazione della normativa comunitaria, la legge n. 88 del 2009, porterà  profonde trasformazioni: la legge prevede infatti un tetto massimo di 200 nuove concessioni e rende obbligatorio per gli operatori l’introduzione di strumenti di autolimitazione e autoesclusione dal gioco. L’Italia in questo settore ha fatto da paradigma per il resto d’Europa: in assenza infatti di una normativa comune ai vari Stati membri sul gioco on line, il nostro paese ha adottato un modello che vieta agli operatori di operare sul territorio nazionale senza una concessione dello Stato italiano e non riconosce valide le licenze ottenute in altri stati europei. Il nostro modello sta per essere seguito anche da Francia e Spagna, mentre l’Inghilterra ad esempio mantiene un approccio più liberalizzato (basta una licenza consegnata in uno stato europeo) e la Germania vieta in toto il gioco on line.