L’importanza dell’accordo raggiunto e gli effetti dell’integrazione con il search di Microsoft non lasceranno di certo indifferenti gli oltre 500 milioni di visitatori unici che nel mondo si collegano al network di siti Yahoo!.
Una rete di servizi cresciuta negli anni, 15 per la precisione, dalla nascita del sito, e che comprende property di grande successo come Yahoo! Finance, Yahoo! Mail e Flyckr.
Servizi che, come è stato spiegato ieri nel comunicato diramato alla stampa, non saranno toccati e modificati a seguito dell’accordo con Microsoft, che, lo ripetiamo, concerne solo la parte di ricerca e la vendita degli ads pubblicitari.
Ma certo sono oggi in molti a interrogarsi su quale destino farà la tecnologia di ricerca di Yahoo!. Per chi si ricorda gli esordi nel 1994 e l’approccio alla ricerca basato sulle “directories” (categorie di ricerca che nei primi anni di vita del motore, venivano realizzate a mano da una redazione fatta di persone), la prima impressione potrebbe essere quella di una perdita di identità e di un patrimonio tecnologico acquisito negli anni. Forse anche per questo motivo Carol Bartz, artefice dell’accordo insieme al Ceo di Microsoft, Steve Ballmer, ha sentito l’esigenza di scrivere agli utenti della community per mantenerne la fiducia. Sul blog aziendale Yodel Anecdotal la Bartz insiste sul valore che l’integrazione con Bing porterà all’esperienza della ricerca per gli utenti: “l’accordo farà la differenza tra una buona esperienza di ricerca, quale quella fornita con il search engine di Yahoo!, e una stupefacente”. Yahoo! continuerà a dedicare risorse e a investire nel suo Yahoo! Search, ma Microsoft, ha una grande tecnologia e un “portafoglio profondo” dice testualmente la Bartz, e insieme a loro potremo dare agli utenti risultati di ricerca più pertinenti, ancora più personalizzabili e un’esperienza di ricerca più veloce e scalabile.
Conferendo a Microsoft la gestione della parte di ricerca, Yahoo! potrà inoltre concentrarsi meglio sugli altri servizi storici della community, Yahoo! Mail, Yahoo! Finance, ma anche sulle property relative all’intrattenimento, alle news e allo sport e i servizi dedicati al mobile.
Su questi la concorrenza con Microsoft resta e sono loro che hanno fatto del marchio Yahoo!, la più grande media company on line al mondo, grazie anche alla fiducia conferita ad essi dagli utenti. Ma siccome la competizione si gioca sull’innovazione, con un solo player che domina circa il 70% del mercato del search, la concorrenza era un po’ sbilanciata, conclude la Bartz.
Così dopo oltre 18 mesi di trattative, un’offerta di 47,5 miliardi di dollari rifiutata (tanto aveva offerto Microsoft agli inizi), un cambio di vertici completo per Yahoo! (l’ultimo a lasciare nel novembre 2008 è stato il Ceo e fondatore Jerry Yang), Yahoo! inizia una nuova pagina della sua storia, certamente perdendo un pezzo importante, come la sua leadership autonoma nella ricerca su Internet.
Per l’occasione è stato creato anche un minisito https://www.choicevalueinnovation.com/thedeal/ dove gli utenti possono lasciare le loro domande e leggere i dettagli dell’accordo.