Instagram è diventato una vetrina, una sorta di Grande Fratello che permette di entrare nelle case delle persone, di vedere abitudini, stili di vita non solo di propri conoscenti ma soprattutto, cosa impensabile fino a qualche tempo fa, di personaggi pubblici quali attori, politici, sportivi e così via.
Insomma, Instagram può essere un trampolino di lancio in quanto luogo di visibilità, ma questa tematica è già stata ampiamente affrontata. Ciò di cui oggi vogliamo parlare è una questione molto attuale: esibire la propria vita in alcuni casi è sinonimo di incoscienza? Può portare, e ci sono vive testimonianze, a conseguenzse non positive soprattutto se si è figli di dittatori africani dove i sudditi vivono in condizioni di estrema povertà.
E’ il caso Teodoro, detto “Teddy” Nguema, figlio del Presidente della Guinea Equatoriale Teodoro Obiang, uno dei profili più popolari del panorama “instagrammiano”, scatti su scatti ritraggono le sue vacanze ai tropici, viaggi in tutto il mondo, fantastici yacht, con abiti costosissimi facendo tappa anche nella rinomata isola nostrana Capri, alla scoperta delle tradizioni del luogo. Followers, ben 85 mila e sempre in aumento, seguono le sue giornate e attività ludiche, ma come è facile credere non mancano i commenti negativi. C’è chi la definisce “invidia sociale”, probabilmente è così. Ma in questo caso la questione si fa più delicata. C’è chi ricorda che in Guinea si vive con due dollari al giorno e che nonostante la ripresa economica grazie a una consistente quantità di petrolio, le risorse vengono spese soltanto dall’élite politica ovvero la famiglia del fortunato Teddy, al governo da quarant’anni, che utilizzano le casse dello Stato come proprio conto corrente.
Pertanto c’è chi legge il tutto come una forma di esibizionismo non costruttivo e probabilmente non in sintonia con lo stato di salute del Paese. E’ giusto mostrare e vivere di ciò che si guadagna col frutto del proprio lavoro, senza alcun dubbio. Tuttavia, in altri casi può diventare frutto di polemica e dispiacere. Diceva Machiavelli che un Principe doveva essere temuto e non amato, chissà come avrebbe concepito questa evoluzione morale dei baby sovrani 3.0.