Non sarà più solo il Governo americano a decidere su Internet e sul suo futuro.
È questo il senso dell’accordo raggiunto ieri dal Dipartimento del Commercio Americano con l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, l’ente che sovrintende l’Internet nel mondo). Quest’ultimo non dipenderà più dal Dipartimento del Commercio Usa ma da un panel composto da rappresentanti governativi di diversi paesi e anche del settore privato.
L’apertura dell’Icann a Paesi diversi dagli Stati Uniti era stata richiesta a gran voce sia dalla commissaria europea alla Società per l’Informazione, Viviane Reding, sia dai nuovi paesi emergenti che non si vedevano ben rappresentati in una Internet sostanzialmente in mano ai paesi di lingua anglosassoni.
Con la Cina che da sola ha superato gli Stati Uniti come numero di utenti Internet, (220 milioni contro 210 milioni) e l’esplosione di Internet in Oriente e Sudamerica (l’India è passata da 7 milioni di utenti nel 2002 a 60 milioni nel 2008) era ormai necessario avere un web multilingua, con indirizzi internet scritti in altri caratteri oltre a quelli dell’alfabeto latino.
Da qui la decisione di dare all’Icann una governance più globale e meno concentrata negli Stati Uniti. Il Dipartimento del Commercio Usa mantiene comunque un suo rappresentante nel panel che ora è aperto a esponenti governativi dei principali paesi. Le decisioni però in materia di assegnazione dei domini spetteranno in ultima battuta sempre all’Icann che mantiene il suo ruolo di ente no profit e il contratto in essere di gestore assegnatario e supervisore dei domini Internet almeno fino al 2011.
Internet non sarà più gestita solo dagli Usa
L’Icann apre le porte anche ad altri paesi del mondo ed esce dal controllo diretto del dipartimento del Commercio Usa. Un panel rappresentativo dei principali paesi e anche di esponenti privati deciderà sul futuro del web.