L’aeroporto londinese più vicino alla città . il London City Airport condurrà un progetto pilota per sperimentare l’ Internet delle cose (Internet of things), ovvero la possibilità di collegare tra loro in un network una quantità di dispositivi utili alla vita quotidiana, sfruttando la connessione Internet per controllarli a distanza e attivarne le funzioni.
La sperimentazione al London City Airport è stata resa possibile grazie a un finanziamento devoluto dal Technology Strategy Board, l’organismo creato dal Dipartimento britannico per le imprese e l’innovazione, con l’intento di accelerare l’utilizzo delle nuove tecnologie. Il London City Airport svilupperà una rete di sensori interconnessi e un database centrale per meglio gestire e tracciare il flusso dei passeggeri (più di 3 milioni all’anno per 70.000 movimenti) grazie a punti di contatto dislocati in luoghi chiave dell’aeroporto.
Il progetto, che parte questo mese e termina a marzo 2014, dovrebbe consentire il calcolo dei tempi di viaggio, la gestione dei programmi fedeltà delle compagnie aeree e anche la possibilità di ordinare on line i pasti o l’attivazione di promemoria sullo stato dell’imbarco. Tra le funzioni più utili del sistema c’è quella di localizzare i passeggeri mancanti, controllare il percorso dei bagagli e segnalare eventuali situazioni di emergenza per i passeggeri.
Per la sua posizione strategica, il London City Airport viene considerato anche la porta d’ingresso al polo tecnologico della metropoli di East London, e la sperimentazione dovrebbe servire da modello anche per altri aeroporti nel mondo. Il progetto si avvale della tecnologia Living PlanIT Urban Operating System ed è guidato da un consorzio di aziende tra cui Milligan, IBM, Cisco Systems e diverse piccole e medie imprese tecnologiche.
I campi applicativi dell’Internet delle cose (o degli oggetti) sono sconfinati e oggi quasi del tutto inesplorati. L’ultima ricerca della School of Management del Politecnico di Milano sull’Internet of Things, presentata ai primi di marzo 2013, stimava a 4 milioni gli oggetti intelligenti interconnessi in Italia. Si va dalle Smart car dove il numero di oggetti interconnessi è più preponderante (43%) a settori come smart metering e sistemi di gestione delle utiliy (32%) fino allo Smart Home & Bulding dove si registrano soluzioni anti-intrusione e di videosorveglianza e gestione di impianti da remoto (tipico esempio il riscaldamento e il raffreddamento).