La preservazione del sapere passa anche per Twitter

La più antica istituzione culturale federale degli Stati Uniti apre le porte a Twitter come nuova memoria storica del nostro tempo. The Library of Congress, la biblioteca più grande al mondo dove c’è una copia di ogni libro, spartito musicale, mappa o stampa pubblicata negli Stati Uniti, avrà  accesso all’archivio di messaggi pubblici di Twitter, preservando così dall’oblio miliardi di tweet scambiati in questi anni dagli utenti, molti dei quali testimonianza di eventi di portata mondiale, dalla storia alle catastrofi naturali.
Twitter ha deciso di donare i suoi archivi alla Library of Congress, un po’ come una volta si donavano manoscritti e incunaboli alle biblioteche. Certo non tutti i tweet hanno lo stesso valore, su 55 milioni di messaggi che ogni giorno vengono postati, alcuni sono protetti, e l’accordo prevede che vengano trasmessi alla Library of Congress solo quelli pubblici e solo dopo sei mesi dalla loro pubblicazione. Inoltre specifica Twitter sul sito, i tweet saranno usati a uso interno della biblioteca, per ricerche non a fini commerciali e per essere mostrati pubblicamente a chi consulta la biblioteca.
La preservazione del sapere nell’era digitale è un tema di grande attualità : anche se sembra un paradosso vista la quantità  di dispositivi di memorizzazione a disposizione dell’uomo, la rapida obsolescenza dei supporti di memoria e l’immaterialità  della conoscenza, sempre più digitalizzata, pongono in effetti il problema di assicurare una trasmissione al sapere digitale. Non a caso Google ha annunciato Replay che è un modo per far riemergere i tweet correlati a un evento storico, così che impostando una ricerca su quest’ultimo. nei risultati si possano includere anche i commenti postati in tempo reale su Twitter quando è accaduto quell’evento. Un esempio? La recente riforma del sistema sanitario americano passerà  alla storia anche attraverso i commenti postati su Twitter e ora leggibili attraverso Google Replay.
Insomma “ai posteri largo a sentenza..”