Anche Internet fa sciopero, o almeno cerca di sfruttare i mezzi a disposizione per protestare contro la legge antipirateria in discussione in questi giorni negli Usa. Oggi Wikipedia è fuori servizio tutto il giorno (solo per le pagine di lingua inglese) e così anche servizi come WordPress e il network di annunci Craiglist. Ma non tutti i big di Internet hanno seguito questa strada. Il Ceo di Twitter, Dick Costolo ieri commentava dicendo di non vedere il motivo per cui un provvedimento locale come Il SOPA debba interrompere un business planetario come quello di Wikipaedia e di altri servizi on line globalizzati.
Google a sua volta ha deciso di oscurare solo il logo dall’home page ma di lasciare attivi i servizi invitando a firmare una petizione al Congresso americano contro i due provvedimenti in fase di approvazione: il SOPA e il PIPA. Se questi ultimi fossero approvati le Internet company sarebbero costrette a bloccare l’accesso ai siti stranieri contenenti pagine in aperta violazione delle leggi statunitensi sul copyright.
La protesta contro il SOPA
Anche Internet fa sciopero, o almeno cerca di sfruttare i mezzi a disposizione per protestare contro la legge antipirateria in […]