Si è svolta oggi a Roma la Relazione annuale 2013 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) tenuta da Angelo Marcello Cardani presidente dell’Autority.
Il tema centrale della relazione è stato il processo di digitalizzazione in atto nel Paese, non ancora evolutosi abbastanza da impedire all’Italia di presentare una delle percentuali più elevate in Europa di cittadini mai connessi a Internet (37,2% contro la media del 22%).
Una fetta della popolazione è ai margini della rete — ha detto Angelo Cardani — ma reddito, istruzione ed età fanno da spartiacque. Nel 2012, le famiglie che avevano una connessione a banda larga su cavo erano il 49% ma là dove c’era un almeno un figlio minorenne la percentuale balzava al 71% (fonte Istat Rapporto Cittadini e nuove Tecnologie 2012). Le fasce di età che utilizzano di più Internet nell’ultimo anno sono quelle dei giovani tra i 15 e i 19 anni, il 5% della popolazione. E al di sotto dei 15 anni ci sono 8 milioni di ragazzi e bambini “nativi digitali” che rappresentano il 13% della popolazione italiana. Questi soggetti danno per scontato che la connessione Internet sia ovunque, e accessibile in modo indipendente dalla tecnologia e dal tipo di dispositivo. Questo zoccolo duro di “bandivori” è quello che traghetterà l’Italia verso una completa alfabetizzazione digitale, a dispetto dell’attendismo dei mercati e delle difficoltà della regolamentazione.
I nostri internauti per giunta, e questo vale indipendentemente dall’età , hanno la più alta frequenza di accesso al web (il 91% accede ogni giorno mentre la media europea è del 79%). Ci sono 38 milioni di italiani che accedono a Internet con qualsiasi mezzo e da qualsiasi luogo, spiega l’AgCom, peccato però che questa pervasività di accesso non si traduca poi nell’utilizzo di attività e servizi on line.
I dati contenuti nelle slide della relazione del presidente dell’Authority fotografano un paese tutt’altro che arretrato: ogni italiano consuma in media l’equivalente di 8 Dvd al giorno (36 Gbyte di dati).