Google ha annunciato di aver portato a termine alcuni test che hanno determinato il layout delle nuove pagine dei risultati di ricerca (SERP di Google: le pagine che Google restituisce quando un utente effettua una ricerca). Fino a poco tempo fa, venivano mostrate come l’immagine che segue:
Come si può notare, ci sono spazi sulle pagine che contengono delle specifiche funzionalità o contenuti. I box evidenzianti con “Standard PPC ads” sono gli spazi che Google offre alle aziende per fare pubblicità sulle proprie pagine tramite il programma Google Adwords. Questo servizio di Google permette di “acquistare” una serie di parole chiavi, e quando un utente di Google si troverà a cercare una di quelle parole chiavi, verrà mostrato l’annuncio relativo. Questa contestualità degli annunci pubblicitari con le ricerche degli utenti è stata la vera fortuna di Google.
Da oggi, invece, quello che gli utenti del famoso motore di ricerca troveranno sarà una pagina priva degli annunci pubblicitari presenti nella sezione destra (ad esclusione del servizio Google Shopping). Per gli utenti il cambiamento delle Serp di Google probabilmente passerà inosservato, ma non per gli addetti ai lavori, come Web Agency o aziende che si occupano della visibilità tramite annunci a pagamento o tramite SEO (Search Engine Optimization) in quanto gli spazi disponibili per presentare aziende o servizi diminuiscono creando maggiore competizione.
Quello che in molti temono è che la prima pagina di Google arriverà a contenere per la maggior parte degli spazi disponibili, solo annunci pubblicitari a pagamento a discapito del budget pubblicitario stesso delle aziende e delle attività SEO. Il grafico sottoriportato, mostra come la percentuale di click sui risultati delle pagine di Google, si concentrino su alcune posizioni: il 31,24% sulla prima posizione, il 14,04% sulla seconda posizione e il 9,95% sulla terza. Complessivamente il 71% dei click su Google vengono effettuati sui risultati presenti nella prima pagina.
È anche vero, però, che questo cambiamento imporrà anche un nuovo modo di concepite la visibilità delle aziende e dei servizi online: cercando di allontanarsi da un concetto di visibilità legato a una definizione troppo stretta di un determinato prodotto o servizio, ma verso una maggiore attenzione del dettaglio. Il grafico sotto riportato mostra la teoria della Coda Lunga, coniata da Chris Anderson.
Come è facile da comprendere, se un utente cerca con maggiore cura il servizio o prodotto di cui ha bisogno, significa che ha una maggiore propensione all’acquisto dello stesso. Questo significa che anche le aziende dovranno adattarsi per evitare l’affollamento delle pagine in cui la competizione è maggiore e con basse possibilità di affari, ma puntare a comunicare e promuovere un servizio o prodotto che soddisfi le richieste dei propri utenti.
I più maliziosi insinuano che Google sappia esattamente il fenomeno della Coda Lunga e questa sua scelta di rimuovere uno spazio disponibile alle aziende, sia anche per far incentivare le aziende del settore a incrementare non solo gli investimenti per essere presenti in prima pagina, ma anche il volume di parole chiavi su cui fare pubblicità .