Almeno per quanto riguarda il primo semestre del 2016, si può affermare – senza timore di smentita – che l’acquisizione di LinkedIn, da parte di Microsoft, sia stata l’operazione più spettacolare, in grado anche di creare un certo scompiglio nel mondo delle piattaforme social. La multinazionale di Redmond, lo ricordiamo, per appropriarsi dell’azienda di Mountain View, ha sborsato la bellezza di 26.2 miliardi di dollari.
A causa delle performance finanziare poco esaltanti – con il quarto trimestre 2015 che ha fatto segnare un disavanzo di 8.4 milioni di dollari nei conti – il social dei professionisti – che ha al suo attivo 400 milioni di utenti – si è ritrovato facile preda sul mercato, con il risultato che oltre a Microsoft, pure Google, Facebook, Salesforce e un’atra azienda rimasta anonima, si sono fatte avanti per cercare di acquisirlo.
L’informazione è trapelata attraverso un documento che lo stesso social ha dovuto depositare alla Securities and Exchange Commission, l’omologa della Consob negli Stati Uniti, da cui si apprende che Salesforce è arrivata ad offrire 200 dollari ad azione, proponendo tuttavia per l’acquisto una soluzione a cavallo tra il contante e le azioni, proposta che però non ha convinto i vertici di LinkedIn, i quali hanno preferito i 196 dollari in contanti di Redmond.
Quanto abbiano invece offerto Google e Facebook per una potenziale acquisizione del social network dei professionisti, non è dato sapere: tuttavia, questa sorta di “corsa all’acquisto” ha trasformato l’acquisizione di LinkedIn in una sorta di gara al rilancio, in seguito alla quale il prezzo di vendita è arrivato a 26.2 miliardi di dollari, quelli dati dalla società di Nadella per integrare Microsoft 365 e le sue soluzioni business in questo social network.