Si può usare Windows senza dover mai ricorrere al prompt dei comandi. Chi usa Linux, invece, prima o dopo dovrà confrontarsi con l’interfaccia a caratteri. Dopo un periodo di assestamento ci si rende conto che il terminale Unix è sopravvissuto per molte ottime ragioni, tra cui una eccezionale rapidità in alcune operazioni che sarebbero invece complesse se affidate al mouse. Ma per gli utenti alle prime armi ricordare comandi e argomenti è un’impresa: come si cancella un folder che contiene file e sottocartelle (rm -r)? Come si elencano anche i file nascosti presenti nella cartella attiva (ls -a)? Per addolcire la curva di apprendimento si può installare Midnight Commander, un file manager a caratteri che ricorda il vecchio Norton Commander per Ms-Dos.
Installarlo di solito è semplice, poiché è presente tra i programmi disponibili per default in quasi tutti i packet manager. Nel caso di Ubuntu (e altre distribuzioni derivate da Debian) bisogna aprire una finestra di terminale e digitare:
sudo apt-get update
sudo apt-get install mc
La prima riga aggiorna l’elenco dei pacchetti disponibili, mentre la seconda installa Midnight Commander. Il terminale è diviso in due metà , che elencano i contenuti di due cartelle del sistema. Si può navigare tra i file con le frecce della tastiera, e saltare da un pannello all’altro premendo il tasto Tab. Per selezionare uno o più elementi basta premere Ins, mentre le operazioni disponibili sono elencate nella riga inferiore: per copiare i file e le cartelle selezionate, per esempio, basta premere F5. Per scoprire i comandi e le funzioni disponibili si può richiamare la pagina di aiuto.