Dopo oltre un decennio di attività come Internet Service provider per il mondo business MC-Link taglia il traguardo della quotazione in borsa e da venerdì 22 febbraio entra a far parte del listino di AIM Italia, Mercato Alternativo del Capitale, il mercato azionario creato da Borsa Italiana per favorire l’accesso alle risorse finanziarie da parte delle piccole e medie imprese italiane più intraprendenti.
L’operazione prevede un collocamento di azioni riservato ad investitori qualificati per un importo di circa 2,6 milioni di euro, con l’emissione di 360.000 nuove azioni derivanti da aumento di capitale. Il prezzo di sottoscrizione è pari a 7,65 euro.
Alla data di inizio delle negoziazioni (il 22 febbraio) la capitalizzazione prevista della società sarà pari a 25 milioni di euro per un flottante pari a circa il 10% del capitale sociale. A seguito dell’ammissione in borsa il capitale della società risulterà così suddiviso tra i principali azionisti: il presidente Paolo Nuti (23,6%) cofondatore di MC-Link insieme a Bo Torben Arnklit (22,8%), Dedagroup S.p.A. (15,2%), Melior Trust S.p.A. (9,7%), Giovanni Falcone (7,7%), Silvano Fraticelli (7,3%), Dolomiti Energia S.p.A. (1,6%), Autostrada del Brennero S.p.A. (1,0%).
Dal 2003 a oggi MC-Link ha visto crescere in modo continuo e regolare il fatturato, il margine contributivo lordo, l’EBITDA arrivando a coprire l’1% del mercato dei servizi di rete fissa (fonia esclusa) del segmento business. Il preconsuntivo del 2012 è di 35.189 milioni di euro di fatturato, un margine di contribuzione lorda di 20.856 milioni e un Ebitda pari a 6.108 milioni di euro, il 17,4% dei ricavi. Per il 2013 l’obiettivo è di raggiungere 37 milioni di euro di fatturato e 7 milioni di euro di Ebitda.
La quotazione in borsa serve ad accelerare gli investimenti e la crescita della società facendo leva sul cuore della sua offerta: i servizi di accesso alla Rete che restano, secondo l’azienda, il driver di tutti i servizi Tlc, compresi quelli di data center.
Il 90% dei ricavi di MC-Link è basato su canoni di abbonamento e il traffico, due voci con caratteristica ricorrente, che permettono di avere un controllo efficiente dei flussi finanziari in ingresso, assicurando una pianificazione degli investimenti infrastrutturali. Oggi l’azienda articola i servizi su tre tipologie di infrastrutture: la rete di accesso, i data center e i sistemi di fonia, offrendo servizi pacchettizzati (come gli accessi a banda larga integrati a servizi a valore aggiunto); servizi gestiti e le Web farm.
È soprattutto nell’area dei servizi gestiti che MC-Link prevede di crescere, con un’offerta di reti private virtuali per le aziende multisede, con gestione della priorità del traffico e della sicurezza, e con una presenza nei datacenter verticalizzati, dove sono richieste soluzioni di disaster recovery e business continuity.
Il provider che opera sul mercato italiano dal 1998 è diventato dal 2009 un operatore delle tlc a 360 gradi, anche grazie all’incorporazione di Alpikom, provider del Trentino Alto Adige, che ha portato dentro MC-Link nuovi soci, quali Dolomiti Energia, Dedagroup e Autostrada del Brennero. Dal 2005 MC-Link dispone di un’infrastruttura di accesso alla rete e in fibra ottica e nel 2011 ha affiancato agli accessi in rame per le imprese anche un’offerta in fibra ottica point to point per le aziende. Lo scorso anno poi c’è stato l’upgrade tecnologico delle MAN (Metropolitan Area Network) attraverso la tecnologia Metro Ethernet, è stato ampliato il data center di Milano ed è stato completato il secondo data center di Roma.
Ora per MC-Link inizia ancora un altro capitolo.