La grande famiglia di WebKit
Il motore di rendering di un browser è il suo componente fondamentale, essendo quello che effettivamente “disegna” sullo schermo le pagine Web seguendo le istruzioni del loro codice Html o di qualche script in esse contenuto. Il motore all’interno di Firefox e dei suoi derivati si chiama Gecko, ma non è quello più diffuso, almeno in ambito Open Source. Questo titolo spetta a WebKit (www.webkit.org), che è il cuore del browser Safari di Apple, ma anche di tutti gli altri navigatori di cui parleremo ora. Anche se molto meno conosciuti, rispetto a Firefox, Chrome e anche Konqueror, sono tutti piuttosto interessanti e dotati di qualche caratteristica che li distingue dagli altri, e suggerisce nuovi modi di navigare nel Web.
Midori (https://midori-browser.org/), viene presentato da alcuni come una versione leggera di Chrome, ma secondo noi non è questo il suo pregio maggiore. Con questo browser, per esempio, è facilissimo creare icone sul proprio desktop, dalle quali aprire una pagina Web predefinita con un solo clic. Midori ha una scheda Speed Dial simile a quella di Opera, può navigare con vari profili completamente indipendenti per ogni utente e sa “camuffarsi” da Chrome o Firefox per accedere senza problemi ai siti che accettano solo quei browser.
Midori è anche uno dei browser più facili da far girare in modalità “Internet Kiosk”, cioè con alcune funzioni disattivate per sicurezza, o limitando la navigazione a determinati siti (funzione pensata per i locali pubblici). Basta lanciarlo da riga di comando, anche da uno script di configurazione di sistema, con le opzioni giuste. Un’istruzione come “midori -i 120 -e Navigationbar”, per esempio, significa che Midori deve partire con i pulsanti di navigazione disattivati e deve sempre resettare la sessione di navigazione dopo 120 secondi di inattività . Altre opzioni, molto più programmabili, consentono di definire con gran precisione quali siti si possono caricare e quali no, indipendentemente da cosa viene digitato nella barra degli indirizzi o dai link su cui si fa clic.
Se Midori è un browser adatto a chi deve consentire a minori o sconosciuti l’accesso a Internet da computer sotto la sua responsabilità , Arora (https://code.google.com/p/arora) è più indicato per chi deve sviluppare siti Web su hardware poco potente. Questo è un programma veloce, con un motore JavaScript più che adeguato e varie schede (vedi figura 03) fatte apposta per chi deve valutare con precisione quali parti della pagina Web che sta creando rallentano tutte le altre.
Qupzilla (www.qupzilla.com) va citato innanzitutto perché è un ottimo navigatore generico per desktop Linux poco potenti, ma c’è dell’altro. Oltre a integrarsi meglio degli altri con diversi ambienti Linux, non solo i soliti Gnome e Kde, Qupzilla ha una scheda Speed Dial e una vista unificata per bookmark, feed Rss e storia di navigazione.
Chiudiamo la rassegna invitandovi a esaminare con attenzione la figura qui sopra, che mostra come vedono il sito di Pc Professionale due fra i browser più “alieni” in circolazione, almeno per chi conosce i pezzi da novanta della categoria. W3m (https://w3m.sourceforge.net), a sinistra sullo sfondo, è il browser testuale più diffuso e ricco fra quelli attivamente sviluppati oggi: forse brutto graficamente, ma utilissimo per non vedenti, e per chiunque in generale abbia bisogno di automatizzare lo scaricamento di pagine Web da script. A destra, invece c’è Dillo (www.dillo.org). Look e capacità di rendering sono da anni 90, per non parlare della compatibilità JavaScript, e Flash nemmeno a parlarne. Però Dillo su un computer odierno è velocissimo, e potrebbe essere l’unica possibilità di utilizzare manuali Html o siti con pagine statiche di consultazione, con hardware altrimenti condannato alla discarica.
Marco Fioretti
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âžœ Quante novità in Firefox
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