Il mondo dell’e-commerce si è dato appuntamento oggi a Milano per Netcomm Forum 2013, la principale manifestazione del settore, organizzata dal Consorzio per il commercio elettronico, NetComm, al quale sono iscritte ormai più di 200 aziende che coprono l’intera filiera del processo delle vendite on line: da chi sviluppa le piattaforme software per vendere on line a chi ha un sito vendita (i merchant) fino alla logistica e ai pagamenti bancari.
Il settore sta vivendo una sorta di stato di grazia, in confronto alla grave crisi che sta investendo tutta l’economia “reale” del paese. Il dato più eclatante è l’aumento del 50% degli acquirenti on line attivi in un solo anno: ad aprile 2013 sono stati censiti 13,6 milioni di utenti che fanno acquisti su Internet (fonte Human Highway-Netcomm) con un picco di 14 milioni raggiunto nel periodo natalizio a fine del 2012.
Le previsioni per il 2013, relative ai siti italiani, anticipate oggi dall’Osservatorio eCommerce b2c NetComm della School of Management del Politecnico di Milano stimano che l’ecommerce b2c arriverà a fine anno a valere 11,2 miliardi di euro con un tasso di crescita + 17%; nel 2012 il comparto dell’e commerce aveva fatturato 9,2 miliardi di euro ed era cresciuto di +19%.
I comparti che stanno crescendo di più come vendite on line sono l’abbigliamento (27%) l’informatica (24%), il grocery (18%), il turismo (13%), le assicurazioni (12%) e l’editoria (4%). Anche l’export, cioé le vendite realizzate dai nostri siti all’estero, è in continuo aumento (+23%) con l’abbigliamento che fa da locomotore (31%) insieme al turismo (55%) per un valore di oltre 2 miliardi di euro di fatturato.
A questo si aggiunge un altro fenomeno che cresce a tre cifre, (+160%) il mobile commerce, ovvero gli acquisti effettuati da smartphone e tablet che pesano per 427 milioni di euro. C’è quindi un trend positivo che sembrerebbe togliere finalmente all’Italia la nomea di cenerentola dell’ecommerce in Europa.
Se però si va a confrontare i comportamenti di acquisto degli italiani sul web con quelli di altri cittadini europei, come ha fatto Contactlab nella ricerca realizzata per NetComm su 61.000 utenti, si scopre che il nostro unico gap resta lo scarso numero di acquirenti on line: solo il 34% degli utenti Internet italiani fa acquisti on line, contro il 90% degli Uk e l’87% della Germania.
Mentre sull’uso di servizi come posta elettronica e social network siamo in linea se non addirittura più avanti degli altri paesi europei, sugli acquisti on line permane ancora una forte ritrosia a utilizzare il web come canale vendita: il 40% ad esempio dichiara di non avere confidenza con il prodotto digitalizzato, il 31% ha scarsa fiducia nei pagamenti on line e alcuni degli intervistati hanno dichiarato di aver paura di non ricevere il prodotto acquistato e di perdere il controllo sulla logistica del processo di consegna. Questo si riflette anche sul valore globale del mercato ecommerce: in Italia saremo a 11 miliardi di euro a fine 2013, in Germania siamo a 45 miliardi di euro, in Uk a 58 in Francia a 29 miliardi di euro.
Nel nostro paese resta ancora un gap culturale che non investe solo i consumatori finali ma anche le imprese, se si pensa che oggi in Italia solo il 5% delle aziende italiane vende on line contro una media europea del 15%. Occorre creare nuovi distretti digitali aggregando tra loro gli operatori dell’ecommerce, suggerisce NetComm.
Negli Usa il commercio è libero, in Europa ci sono ancora molte divisioni nazionali, ad esempio l’Iva che cambia da paese a paese (in Italia al 21% in Francia al 20% e così via) e il consorzio NetComm sta da tempo cercando di gettare le basi per un mercato digitale unico europeo partecipando ai vari tavoli di discussione in corso a Bruxelles.
Tra le iniziative appena partite c’è la NetComm Academy, un centro di formazione permanente per la cultura digitale, e il progetto MyBank che prevede la possibilità anche in Italia di pagare gli acquisti on line tramite l’home banking, oltre che con la carta di credito. Infine NetComm è socio fondatore anche di ecommerce Europe, l’associazione europea delle imprese e operatori dell’ecommerce. L’Europa è oggi il primo mercato mondiale per l’ecommerce: con 305 miliardi di euro di fatturato precede gli Stati Uniti (280 miliardi di euro) e i paesi dell’area Asia-Pacifico (216 miliardi di euro).