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Il Papa ha 30 milioni di follower su Twitter

Davide Micheli | 20 Luglio 2016

Social

Con il suo approccio favorevole ad una modernizzazione della chiesa e un atteggiamento aperto nei confronti delle tecnologie, Papa Francesco è riuscito a raggiungere i 30 milioni di follower sui suoi account di Twitter.

Noto per il suo stile innovativo e genuino nel comunicare con i fedeli, Papa Francesco in questi anni di pontificato è riuscito ad abbattere un gran numero di barriere, arrivando a rapportarsi con i fedeli di ogni confessione attraverso tutti i tipi di media disponibili. E tra questi, i social network non fanno certo eccezione, considerando come il capo della Chiesa disponga di ben nove account ufficiali all’interno di Twitter.

La scelta di proporre la parola del pontefice attraverso Twitter prima di Bergoglio era già  stata abbracciata da Papa Ratzinger, che aveva aperto un account verso la fine del 2012, scelta che è stata adottata anche da Francesco, la cui popolarità  – secondo quanto ha reso noto il sito “Il Sismografo” – gli ha permesso di superare i 30 milioni di follower, addirittura guadagnando un nuovo milione di seguaci in 62 giorni, 16.000 utenti in più al giorno.

Se si pensa che il 7 gennaio 2016 il Papa aveva 26 milioni di follower, ci si rende conto di come nel giro di un semestre abbia guadagnato la bellezza di 4 milioni di nuovi follower. Il Sismografo, poi, ha indicato anche come l’account in latino sia ormai prossimo ai 600.000 follower e quello gestito in lingua araba abbia toccato i 300.000 follower, numeri molto interessanti in entrambi i casi.

La soglia dei 29 milioni di follower era stata toccata il 18 maggio scorso, mentre per quanto riguarda il traguardo dei 20 milioni, bisogna risalire al 12 aprile 2015 e, nel caso dei 15 milioni, l’obiettivo è stato raggiunto il 18 agosto 2014. In termini di popolarità , gli account più seguiti sono quelli in spagnolo (39,89 percento dei follower complessivi) e inglese (31,92 percento), dietro al quale si situano quello italiano (12,50 percento), portoghese (7,36 percento), polacco (2,18 percento), latino (2 percento), francese (1,94 percento), tedesco (1,21 percento) e, infine, arabo (1 percento).