Arrivano i risultati finanziari di Google relativi al primo trimestre 2013 che ha registrato una partenza da record con +31% (rispetto al primo trimestre 2012) e un fatturato di 14 miliardi di dollari.
I costi di acquisizione del traffico (TAC) hanno pesato per 2,96 miliardi di dollari, circa il 25% di tutto il fatturato pubblicitario. L’utile operativo è stato pari a 3, 48 miliardi di dollari (circa il 25% del fatturato) mentre l’utile netto è stato di 3,35 miliardi di dollari. I proventi degli ads hanno portato nelle casse di Google ben 12,95 miliardi di dollari e rappresentano il 93% del fatturato consolidato, con una crescita del 22% rispetto al primo trimestre 2012.
I siti del network Google da soli hanno generato 8,64 miliardi di dollari di fatturato, mentre i siti partner di Google hanno prodotto 3,26 miliardi di dollari di fatturato. Per quanto riguarda la componente di Motorola Mobile questa ha inciso per poco più di 1 miliardo di dollari.
La ripartizione geografica del fatturato resta pressoché invariata: Google realizza il 55% del suo giro d’affari al di fuori degli Stati Uniti, questa componente nel 2012 era pari al 54%. L’Inghilterra pesa per l’11% (1,39 miliardi di dollari). Ma ciò che sta cambiando e potrebbe mettere in crisi il gigante di Mountain View è il meccanismo di redditività legato agli ads: il costo medio per clic (che include i clic relativi agli ads che compaiono sui siti del network di Google) è diminuito dell’8% in un anno e lo spostamento degli utenti verso smartphone e tablet rende sempre meno remunerativo il paid search. Google sta cercando di investire sul servizio Adwords per le piattaforme mobili ma deve fare i conti con un paid per clic inferiore.
Non a caso, Larry Page, nuovo Ceo del gruppo, nel presentare i risultati ha parlato di tre grandi scommesse su cui l’azienda sta investendo risorse: Chrome, Android e YouTube, ma ha anche ricordato i progetti più innovativi come i cyber occhiali Google Glass e la fibra ottica (per ora solo negli Stati Uniti). Insomma Google appare un’azienda sempre più lontana dal suo nucleo originario, la ricerca sul web.