In rete, tra gli appassionati del p2p, era conosciuto con il nick name di “Brokep”, e per cinque anni Peter Sund è stato uno dei più ferventi sostenitori del libero file sharing, attraverso la sua creatura, The Pirate Bay.
Ora, dopo una condanna a un anno di prigione e una maxi multa da dividere con i soci fondatori di The Pirate Bay, ha deciso di non essere più il portavoce di un sito che molto probabilmente in futuro non rispecchierà gli stessi principi di libertà di condivisione a cui si erano ispirati Peter Sunde e soci.
“Ho un libro che aspetta di essere finito di scrivere e molti libri ancora da leggere” ha scritto sul suo blog Sunde, aggiungendo anche: “Oggi per me finisce una piccola era, ma sto semplicemente lasciando un ruolo, per continuare a essere una persona”.
L’uscita di scena di Peter Sunde è secondo alcuni il segnale più evidente dell’imminente vendita del sito, annunciata più di un mese fa, alla software svedese Global Gaming Factory che intende fare di The Pirate Bay un servizio di file sharing legale a pagamento, con un modello di condivisione delle risorse di banda tra gli utenti.