Finisce così un matrimonio mai ben riuscito e che resterà nella storia di Internet come un esempio di grandi capitali investiti ma di sinergie mancate.
Skype diventerà una società separata, a comunicarlo è la stessa eBay che, senza specificare quando, farà un’offerta iniziale pubblica di acquisto (IPO) che sarà completata nella prima metà del 2010. Secondo il CEO di eBay, John Donahoe, Skype rappresenta un business dalle forti potenzialità ma con ben poche sinergie con eBay e PayPal e il fatto di poter operare da sola sul mercato le darà le risorse necessarie per crescere e competere in modo efficace nel settore del Voip e della video comunicazione, consentendo così ad eBay di concentrarsi meglio sulla sua vocazione originaria, quella dell’e-commerce e dei pagamenti on line con PayPal.
Che Skype non fosse stata un’acquisizione ben riuscita ce ne’eravamo accorti tutti: dei 2,6 miliardi di dollari spesi nel 2005 dal colosso delle aste on line, finora ne erano rientrati ben pochi: il fatturato di Skype nel 2008 è stato di 551 milioni di dollari, il 47% in più rispetto al 2007 e le previsioni sono di arrivare a un miliardo di dollari nel 2011. In questi anni però la popolarità del principale software di comunicazione Voip è cresciuta tantissimo, di pari passo con il numero degli utenti, ormai più di 400 milioni nel mondo, con una copertura di circa l’8% del traffico voce internazionale.
Le ultime mosse, il rilascio della versione per iPhone e di quella conforme al protocollo Sip, sono il segnale che Skype può camminare con le proprie gambe: nel giro di sole due settimane la versione per iPhone è già stata scaricata due milioni di volte e installata su circa il 6% degli iPod Touch e iPhone, portando a Skype mezzo milione di nuovi utenti.