Tante piattaforme
Le piattaforme applicative fra cui scegliere costituiscono un ventaglio abbastanza largo da costringere gli sviluppatori a lasciarne la maggioranza fuori dal quadro.
In primo luogo vogliamo segnalare le macchine virtuali. Certo, è più facile pensare ai sistemi operativi come piattaforme, ma di fatto le macchina virtuali Java e.net sono disponibili su diversi OS.
La macchina virtuale Java è l’ambiente primario per lo sviluppo per Android, anche se l’ambiente run time Dalvik (e meno ancora il prossimo ART) non è strettamente una macchina virtuale Java, mentre soluzioni come Xamarin e il progetto open source Mono portano l’ambiente e gli strumenti di lavoro abituali per.net anche sui cellulari con iOS e Android.
Per quanto riguarda le piattaforme desktop, non ci sono variazioni rispetto all’anno precedente, salvo il fatto che la più popolare – Windows – sta mostrando in modo sempre più evidente la sua duplice faccia, grazie alla profusione di dispositivi mobili e convertibili in circolazione.
Nella scala delle piattaforme, dal telefono, al tablet, al personal computer, c’è una linea di demarcazione, data dall’omogeneità di sistema operativo. Microsoft ha scelto di porre questa linea all’altezza del telefono, usando lo stesso sistema per tablet e Pc, mentre Apple ha optato per tenere tablet e telefoni nello stesso cesto.
Dal punto di vista degli sviluppatori, la scelta di Microsoft è più ambiziosa e vincolante, perché non è possibile ignorare che l’applicazione in fase di creazione potrebbe essere eseguita su un desktop come su un dispositivo con schermo sensibile al tocco e senza tastiera; e non è possibile ignorare che un’applicazione dovrebbe uniformarsi al nuovo look piatto e senza finestre del desktop moderno. In un certo senso, nell’elenco di piattaforme desktop, Windows andrebbe contato per due, o forse per tre, se consideriamo gli affezionati delle edizioni vintage.
Gli sviluppatori Apple, invece, ancora per qualche release possono contare sulla relativa omogeneità di uso fra iPhone e iPad e sulla continuità col passato di OS X, a parte il nuovo linguaggio.
Sulle piattaforme mobili è in arrivo Tizen (tizen.org), un Linux per dispositivi mobili, con una genealogia che risale al Maemo di Nokia e al Moblin di Intel. Samsung e Intel ci hanno messo energie, ma il parere dei vendor, forse, può essere riassunto dal Ceo di Huawei, uno dei produttori cinesi più importanti, che ha affermato che non investirà un centesimo in una produzione Tizen, bollandolo come un sistema operativo senza speranza (techmeme.com/140825/p22). Anche FirefoxOS ha fatto qualche timida comparsa nei negozi, ma difficilmente sarà sul radar nei prossimi mesi.
Android è vicino a uno scatto di unità nella release, con la prossima versione L, la 5.0, ormai in arrivo. Chi ha un Nexus può provare la developer preview in attesa della release ufficiale.