Il database dei template è piuttosto ricco di freeware, ma mancano invece alcuni software commerciali molto diffusi: gli esempi più lampanti sono i componenti della Creative Suite di Adobe. Si possono però creare nuovi template di applicazione da zero; si tratta di un lavoro complesso, che richiede una conoscenza approfondita del funzionamento dei software da analizzare, ma permette di migrare anche configurazioni relative ad applicazioni verticali, sviluppate ad hoc. Per semplificare questo passaggio è disponibile il tool Acs Builder, che sfrutta il Windows Performance Toolkit per analizzare il comportamento di un software, tentando di individuare i file e le impostazioni collegati. Anche in questo caso, Profile Migrator propone un tutorial video che guida passo per passo nell’uso di questo strumento.
L’ultimo passaggio della configurazione richiede una nuova password per gli utenti locali, e permette di associarli ai membri di un dominio; una volta completata anche questa fase, si può passare alla pubblicazione. Bisogna specificare una destinazione per i file del progetto (può essere un percorso di rete, oppure una cartella su un disco esterno o una chiavetta Usb) e poi fare clic sul pulsante Publish project. Profile Migrator analizza le impostazioni del progetto e salva alcuni file nel percorso specificato.
Dopo aver completato la configurazione, si può passare all’azione: basta avviare il computer sorgente da un account amministratore ed eseguire l’agente Collector, implementato come un semplice script Vbs. Non bisogna quindi installare nulla sul sistema sorgente né, come vedremo, su quello di destinazione. Quando il Collector ha finito di salvare le informazioni, si può passare al computer di destinazione: qui bisogna eseguire il Personalizer, che ripristina i dati sul nuovo Pc. Entrambe le fasi possono essere automatizzate, ed eseguite in modalità non supervisionata. Le modalità di migrazione relative ai server e ai sistemi virtualizzati sono molto simili, anche se naturalmente si segnalano varie differenze nelle opzioni di configurazione. Anche in questi casi, comunque, l’impostazione di base rimane la stessa: bisogna indicare esplicitamente quali informazioni e quali impostazioni devono essere salvate. Grazie alle interfacce di programmazione offerte dai server, però, non è più necessario utilizzare gli agenti per raccogliere e applicare le impostazioni: la migrazione può essere controllata completamente dall’interfaccia di Profile Migrator.
Durante i test il software ha completato la migrazione di tre diversi sistemi senza mostrare alcuna esitazione: in particolare, ha permesso di ripristinare un ambiente molto vecchio (Windows XP, Office 2003) in una macchina virtuale basata sul nuovissimo Windows 8.1 e sull’ultima versione di Office (2013), salvando tutte le configurazioni e i dati della suite Microsoft, compreso l’archivio dei messaggi di Outlook.
L’offerta commerciale è piuttosto originale: Profile Migrator utilizza una licenza per ogni utente migrato, con un costo che parte da 15 euro più Iva per poi scendere in base alla quantità ordinata. Meno convincente è l’ordine minimo: bisogna acquistare almeno 50 licenze, un numero probabilmente eccessivo per la realtà delle aziende italiane. Prima dell’acquisto si può comunque testare il programma scaricandone la versione trial, all’indirizzo www.profilemigrator.com.
Dario Orlandi
Produttore: Sepago, www.sepago.com