Da giorni circola la voce di un imminente acquisto di WhatsApp da parte di Google, pronta sborsare 1 miliardo di dollari per mettere le mani sulla app che sta mandando in pensione gli Sms e gli Mms degli operatori mobili. Oggi il sito AllThings Digital pubblica una smentita, a nome del capo sviluppo di WhatsApp, Neeraj Arora, che ha dichiarato pubblicamente che la società non è in vendita a Google.
Difficile capire se dietro queste schermaglie sia davvero in corso una trattativa, ma certo l’annuncio della scorsa settimana di Facebook Home, deve aver accelerato le cose. Con il nuovo Facebook Home la chat in tempo reale diventa il fulcro del servizio a conferma di una tendenza in atto ormai da mesi, l’esplosione delle “social app”: programmini come WhatsApp,Tango, WeChat, che permettono di chattare in tempo reale in maniera social e non più individuale e che stanno avendo un successo strepitoso (anche perché gratuiti).
Google non può certo permettersi di stare a guardare i progressi di Facebook Home e ha bisogno di irrobustire la piattaforma Google +. Per giunta WhatsApp ha alle spalle un modello di business capace di generare redditività , il che di questi tempi non è poco: l’ abbonamento annuale ha un costo simbolico di 0.99 dollari ma il servizio guadagna dagli accordi di revenue sharing con le varie telco internazionali ed è capace di muovere una quantità di messaggi da far impallidire i vecchi Sms: la sera di Capodanno la app ha fatto il record di 18 miliardi di messaggi processati in un solo giorno. Ecco perché Google ci ha messo gli occhi sopra.