Nel corso delle ultime settimane, vi abbiamo parlato a più riprese delle difficoltà di Twitter, fino ad offrirvi anche una notizia sulle indiscrezioni relative alla probabile chiusura della sede italiana del social network dei cinguettii: ora la decisione di chiudere gli uffici nel nostro paese è davvero giunta, con la notizia del licenziamento di Salvatore Ippolito e del suo team.
Nel frattempo, hanno preso il via le trattative tra i sindacati e la società di Jack Dorsey, i cui esiti potrebbero essere resi noti nel corso delle prossime settimane. La decisione di chiudere la sede italiana del social dei cinguettii non è giunta, come detto, inaspettata: alcune voci la indicavano, insieme con altri uffici europei, tra i potenziali servizi pronti ad essere sacrificati.
Tramite la chiusura di questi uffici – dopo l’Italia, potrebbe toccare anche all’Olanda e la Germania – Twitter punta a ridurre i suoi costi operativi, eliminando nel complesso 300 impieghi a livello globale, nel tentativo di ritrovare slancio e risalire la china, in un mercato – quello dei social – dove l’azienda di San Francisco non riesce a ritrovaer la strada della crescita solida.
Staremo a vedere quali saranno le prossime mosse messe in campo da Jack Dorsey per cercare di far tornare a crescere l’azienda californiana, messa alla prova dalla concorrenza sempre più agguerrita dei suoi competitor. A noi non resta che augurare, agli ex dipendenti della sede italiana di Twitter, di ritrovare presto un nuovo impiego.