Dopo aver introdotto nuove funzioni che servono a contrastare il fenomeno del trolling, Twitter ha deciso di intervenire in maniera decisa all’interno del suo social, andando a sospendere gli account di persone che abbiano dei legami con i movimenti alt-right, la destra alternativa che ha sostenuto l’ascesa di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.
Tra le persone colpite da questo provvedimento, si trova Richard Spencer, a capo del National Policy Institute, il quale si è espresso in diverse occasioni in favore dell’espulsione dagli Stati Uniti di afroamericani, asiatici, ispanici ed ebrei. Oltre a Spencer, anche Paul Town, Pax Dickinson, Ricky Vaughn e John Rivers si sono visti sospendere i rispettivi account all’interno del social.
Lo stesso direttore del National Policy Institute, nel corso di un’intervista, ha sostenuto che Twitter ha agito seguendo una sorta di “stalinismo aziendale“, mentre l’azienda di Jack Dorsey non ha replicato alle affermazioni di Spencer. Nel corso del periodo elettorale, tanti movimenti alt-right hanno usato in maniera massiccia Twitter e Facebook per la propaganda politica.