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Software

Un editor audio multitraccia gratuito

Redazione | 16 Luglio 2012

Dopo uno sviluppo durato oltre sei anni è finalmente arrivata la release 2 di Audacity. Anteprima di Nicola Martello Articolo […]

Dopo uno sviluppo durato oltre sei anni è finalmente arrivata la release 2 di Audacity.

Anteprima di Nicola Martello

Articolo tratto da PC Professionale 254 di maggio 2012

Disponibile per Windows, Mac e Linux in numerose lingue (italiano compreso), l’editor audio Audacity è senza dubbio uno dei progetti open source più popolari. La nuova versione 2.0 (che è il punto di arrivo del ramo di sviluppo 1.3.x, aperto a novembre 2005) porta con sé molte novità , tra cui un mixer completo di Vu-meter e il supporto completo del formato loss­less Flac. L’impiego della libreria Ffmpeg (il download e l’installazione sono a carico dell’utente, proprio come per la libreria Lame di codifica Mp3) permette poi ad Audacity 2.0 di importare ed esportare file nei formati Ac3, M4a e Wma, nonché di estrarre l’audio dei filmati. Sono stati migliorate numerose funzioni, come l’equalizzatore a 31 bande, ora preciso e potente, e i filtri di riduzione del rumore e di normalizzazione del livello. In caso di crash Audacity 2.0 è in grado di recuperare automaticamente il lavoro, grazie alla nuova funzione Crash Recovery.

L’interfaccia del programma appare ordinata e conforme allo stile grafico dei software di questo tipo: comandi allineati in alto, gran parte dello schermo dedicata alle tracce con la forma d’onda o lo spettrogramma dei suoni, in basso le indicazioni temporali relative alla parte selezionata. L’aspetto dei simboli è decisamente datato, come spesso accade con i software gratuiti ma questo non è certo un problema; semmai è più fastidiosa la mancanza di un pulsante per l’esecuzione a ciclo continuo (da attivare invece con i tasti Shift e Space). Anche l’interfaccia del mixer presta il fianco a qualche critica: è un pannello del tutto indipendente che rischia di venire continuamente oscurato dalla finestra di principale di Audacity se non viene disposto a mano con cura, in modo da evitare sovrapposizioni.

Dopo oltre sei anni di lavoro il popolare editor audio open source Audacity è stato rilasciato in versione 2.0, punto d’arrivo del ramo di sviluppo 1.3.x.

Il programma consente la registrazione dal vivo, anche durante la riproduzione delle tracce già  caricate. È possibile programmare in anticipo la registrazione oppure farla partire quando viene rilevato un segnale in ingresso. Se la scheda audio lo consente, Audacity supporta sia la cattura multicanale sia il campionamento fino a 192 kHz con risoluzione di 16, 24 o 32 bit. In fase di editing troviamo naturalmente tutti gli strumenti di base, tra cui quelli per tagliare, incollare, introdurre dissolvenze, equalizzare, potenziare i bassi e filtrare frequenze specifiche. Le operazioni sono applicabili a più tracce in un sol colpo, grazie all’opzione di sincronizzazione. Molto valido è lo strumento Inviluppo, con cui si possono disegnare variazioni di volume lungo l’intera traccia in maniera rapida e intuitiva. La funzioni di alterazione dell’altezza (pitch) e del tempo, insieme o separatamente, è facile da applicare e anche in questo caso i risultati sono di ottima qualità  grazie al motore di rendering che lavora a 32 bit. Audacity può ridurre i rumori di fondo con un filtro dedicato, che richiede il preventivo campionamento di un tratto con i soli disturbi. Purtroppo non sono disponibili dei preset, e per regolare l’algoritmo è necessario intervenire su numerosi cursori. Bisogna quindi avere un’ottima conoscenza dello strumento, conoscenza che si può acquisire solo con ripetute sperimentazioni. Nelle nostre prove, in ogni caso, non siamo mai riusciti a ottenere risultati del tutto soddisfacenti dato che il filtro non è sufficientemente preciso nel separare la musica dal rumore.

In definitiva Audacity 2.0 è un buon programma per l’elaborazione audio avanzata multitraccia, completo e facile da usare. Certamente non è perfetto e – soprattutto nel caso della riduzione del rumore – mostra i suoi limiti, come spesso accade con i software gratuiti. Per andare oltre è necessario usare applicativi a pagamento, talvolta anche molto costosi.