Negli Stati Uniti, la volontà di proteggersi da attacchi terroristici passa anche per le domande poste ai viaggiatori provenienti dall’estero: e tra le domande della Customs and Border Protection, ora, è anche sbucato un quesito in linea con il nostro presente, vale a dire, quello relativo ai propri profili sui social network.
I dati sono raccolti su base volontaria e sono principalmente richiesti a quei viaggiatori stranieri che giungono nel paese con il Visa Waiver Program, la possibilità di entrare nel territorio dell’Unione senza alcun visto, semplicemente per la volontà di fare un viaggio oppure per lavorare al massimo per un periodo pari a tre mesi.
Il quesito relativo ai social network – in cui sono elencati i nomi delle 15 piattaforme più note (tra le quali si trovano Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn, YouTube e Google Plus) è disponibile per i cittadini di 38 paesi: e con questi dati, le autorità puntano ad avere a disposizione informazioni “fresche” per individuare la posizione dei turisti, le attività svolte, ecc.