Mirror’s Edge (ME) è un gioco d’azione e avventura in prima persona uscito nel 2008 (nel 2009 su PC), anche se il fascino del titolo realizzato da EA DICE va ben oltre la semplice descrizione del genere in cui è stato incasellato. Mirror’s Edge è soprattutto un’esperienza, da vivere esclusivamente se non soffriamo di vertigini nella vita reale.
Faith Connors, la protagonista di ME, è una “runner” che si muove saltando tra i grattacieli di una città distopica ossessionata dal tecno-controllo, un membro di una gang di “fattorini” non autorizzati che mettono in contatto i business non ufficialmente sanzionati dal controllo di cui sopra. Il modo prediletto di muoversi in Mirror’s Edge è quello del parkour, con movimenti e salti acrobatici in grado di sfruttare l’intricata skyline della città a proprio vantaggio.
Muoversi tra grattacieli e strutture sospese rappresenta in effetti buona parte del fascino del gioco, con un gameplay in grado di fornire l’illusione di una libertà assoluta ancor più appassionante se si pensa al controllo distopico che fa da sfondo alla trama principale. L’importante, in questo caso, è non cercare di esagerare con l’esplorazione, visto che si corre il rischio di scoprire che la libertà di movimento non è così assoluta come sembrava all’inizio rovinando almeno in parte l’esperienza.
Assurde acrobazie parkour, un movimento in prima persona sempre fluido, una colonna sonora stupenda e un uso volutamente accentuato dei colori primari per saturare l’esperienza visiva: la prospettiva dal bordo dello specchio vale tutte le ore spese davanti al monitor (su PC, PS3 o Xbox 360) oggi come qualche anno fa. Senza dimenticare di fare il bis, prima o poi, con Mirror’s Edge Catalyst.