La cifra è modesta, ma secondo il fondatore della software house, Jan Koum, rappresentava comunque un ostacolo psicologico o una fonte di preoccupazione per l’utenza, frenando la diffusione del programma. Da oggi WhatsApp non si paga più.
L’annuncio è stato dato da Koum nel corso della DLD Conference: il diffuso programma di conversazione non costerà più nulla, come avviene per molte soluzioni concorrenti.
WhatsApp era finito nella galassia di Facebook con un’acquisizione avvenuta all’inizio del 2014. Ci si domanda quale potrebbe essere un suo futuro posizionamento ora che non genererà più introiti in modo diretto. La via più percorribile sarebbe quella dell’inclusione di pubblicità , ma è una possibilità che il fondatore esclude.
Molte aziende utilizzano WhatsApp per comunicare con i propri clienti e potrebbe darsi che l’applicazione cercherà redditività muovendosi in questa direzione: «Stiamo sperimentando tool che permetteranno agli utenti di WhatsApp di comunicare più facilmente con le organizzazioni e le società alle quali richiederebbero informazioni», sostengono dalla software house.