Ieri era il venticinquesimo compleanno di Windows 95, lo storico sistema operativo che ha introdotto un paradigma informatico ancora valido e popolarissimo oggi come nel 1995. Molte cose sono cambiate, in un quarto di secolo, e la piattaforma PC deve oggi fare i conti con una storia sempre più ingombrante. Soprattutto per Microsoft.
Il debutto nei negozi di Windows 95 è avvenuto il 24 agosto 1995, accompagnato da un battage pubblicitario senza precedenti in cui Microsoft investì 300 milioni di dollari. Giganteschi cartelloni pubblicitari, paginoni su riviste e quotidiani, jingle in radio e spot in televisione, e poi l’onnipresente brano “Start Me Up” dei Rolling Stones la cui licenza di utilizzo costò $3 milioni: Microsoft fece le cose in grande per il suo primo OS con interfaccia grafica destinato agli utenti domestici.
Come sottolinea ora la corporation sul blog ufficiale di Windows, Windows 95 ha segnato il debutto di elementi oramai standard dell’informatica personale e non solo come il pulsante Start, la Barra delle Applicazioni, Esplora File/Explorer e altro ancora. Windows 95 è stato il primo sistema operativo a 32-bit destinato a soppiantare (o per meglio dire a inglobare) la riga di comando di MS-DOS, con una GUI estremamente raffinata ed evoluta rispetto a Windows 3.1, funzionalità plug&play per l’uso dei dispositivi esterni e, in seguito, il browser Web integrato Internet Explorer.
Windows 95, e le tante evoluzioni dell’OS che sono seguite negli anni successivi, hanno permesso a Microsoft di creare un impero del software che oggi si espande verso nuove direzioni. E che, nonostante la volontà di Redmond di distanziarsi progressivamente dal suo prodotto più tradizionale, rappresentano un retaggio storico impossibile da separare dal codice base dell’OS (librerie Win32 e non solo).
Il supporto ufficiale per Windows 95 è terminato il 31 dicembre 2001, ma utenti e appassionati continuano a ricordare il primo, vero “Windows” della loro storia informatica personale. Gli sviluppatori più intraprendenti dedicano energie a ricreare una versione “portabile” dell’OS, mentre chi è davvero interessato a rivivere l’esperienza di Windows 95 con pochi compromessi può installare il sistema in una virtual machine o in un emulatore dedicato come PCem. Windows 95 è morto, lunga vita a Windows.