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ChrEdge, il browser che rallenta il PC e “ruba” i dati degli utenti

Alfonso Maruccia | 30 Giugno 2020

Browser Web Microsoft Privacy

Microsoft continua a utilizzare pratiche a dir poco discutibili col nuovo Edge, mentre gli utenti si lamentano di non pochi problemi dopo l’installazione degli aggiornamenti.

L’operazione ChrEdge, ovvero il trapianto di cervello di Edge col passaggio al progetto Chromium monopolizzato da Google, è fin qui riuscito. Almeno per Microsoft, che ha incassato un balzo di popolarità senza precedenti. Dal punto di vista degli utenti, invece, il nuovo browser rappresenta la solita sequela di fastidi e lamentele tipici della quasi totalità dei prodotti software di Redmond.

Microsoft fa la pubblicità al nuovo Edge nel Menu Start, installa il browser su un sistema operativo senza più supporto ufficiale come Windows 7, e rallenta fino all’inutilizzabilità i PC degli utenti. Dopo l’installazione degli ultimi aggiornamenti per ChrEdge, si lamentano le sfortunate vittime sulla “community” di Microsoft, il PC rallenta, i giochi riducono le prestazioni, i tempi di avvio del sistema crescono del 300%, gli HDD esterni non funzionano e altro ancora.

Logo Microsoft Edge

In taluni casi gli update per Edge hanno reso un nuovo PC sostanzialmente inutilizzabile, denuncia un utente. A peggiorare la situazione c’è il fatto che l’update in oggetto (KB4559309), una volta installato, non può più essere rimosso dal sistema. L’alternativa, per le vittime della maledizione di ChrEdge, è usare il Ripristino di Sistema per tornare a uno stato precedente all’update. E poi bloccare ChrEdge, e magari tutti gli aggiornamenti di Windows Update per sempre.

Se poi gli aggiornamenti non sono un problema necessariamente globale, quello della potenziale violazione della privacy degli utenti lo è eccome. ChrEdge ha a quanto pare il “vizietto” di importare i dati dai browser concorrenti senza chiedere alcun permesso, in fase di installazione. In seguito, il browser offrirà la scelta di mantenere i dati appena importati sullo sfondo oppure di cancellarli.

Microsoft ha confermato l’insolita pratica di ChrEdge, e la cancellazione dei dati importati potrebbe non avvenire correttamente se l’utente salta l’introduzione al browser dopo la prima installazione. Perché l’utente ha quanto pare il “diritto” di scegliere cosa fare dei suoi dati ma solo quando Edge ne ha già abusato a suo totale piacimento.