Swift, il linguaggio di programmazione presentato da Apple tre anni fa, sta scalando posizioni nelle classifiche di utilizzo grazie anche alla scelta di renderlo disponibile in modalità open source, da dicembre 2015, anche per altre piattaforme. Apple in questo modo cerca di realizzare una piattaforma di sviluppo agnostica che possa essere utilizzata in numerosi sistemi informativi.
Oggi con Swift si può scrivere codice in grado di operare su Mac desktop e portatili, iPod e iPhone, iPad, Apple Watch e Apple TV. Con questo linguaggio si può sviluppare anche per Linux Ubuntu 14. 04 e 15. 10. La stessa IBM ha abbracciato il progetto presentando lo Swift Sandbox in grado di operare come container sull’IBM cloud. Un’importante e autorevole scorciatoia per favorire lo sviluppo multipiattaforma in ambienti distribuiti, sotto l’egida IBM.
Il perimetro di Swift si estende: è disponibile infatti su GitHub il porting non ufficiale di questo ambiente per Windows. Il progetto non è supportato né da Microsoft né da Apple, eredita in qualche modo codice e dipendenze da Microsoft Visual C++ e da Cygwin. È liberamente disponibile e ben documentato da questo indirizzo web.
Che ci sia interesse a proposito da parte dell’ambiente degli sviluppatori è testimoniato da un secondo progetto ancora in fase di completamento attivo su CodePlex destinato alla realizzazione di un compilatore Swift per Windows.
Ci sono grandi attese per questo linguaggio che sarà tra i protagonisti principali dell’imminente WWDC 2016 di Apple che si terrà esattamente tra un mese, il 13 giugno. a San Francisco.
C’è molto fermento a proposito: è attesa la versione 3.0 di Swift che secondo le indiscrezioni non apporterà semplici modifiche sintattiche al linguaggio ma un profondo rinnovamento sia delle librerie sia del compilatore. È attesa la sua presentazione alla WWDC ma molto probabilmente la disponibilità effettiva, dopo la conclusione del ciclo di beta testing, non avverrà prima della fine dell’anno. Con un occhio di riguardo verso gli sviluppatori Apple vuole assicurarsi una transizione serena dalla versione precedente consentendo a tutti di trarre i benefici della nuova edizione, senza troppe sofferenze nella conversione delle sorgenti.